9 Giu 2014
WALESA: IL RITRATTO DI UN EROE NON CONVENZIONALE
di Camilo Diaz de Vivar (AG.RF 09.06.2014 (ore 10:40) (riverflash)
All’età di 87 anni, il regista polacco Andrzej Wajda ha diretto un film con una forza terrificante e irresistibile gusto narrativo: Walesa: L’uomo della speranza. Un film biografico che rende omaggio al leader sindacale Lech Walesa, fondatore del movimento Solidarietà, un uomo coraggioso rialzista, testardo e irascibile, con un fascino esasperante accompagnato dal prezioso dono della parlantina. La sfida di Wałęsa sarà avvicinarsi alla faccia sclerotica della Polonia, con i loro padroni comunisti e i burocrati locali che hanno rimosso il primo mattone del muro di Berlino . Notoriamente, Lech Wałęsa era quel sovversivo dirigente sindacale che Margaret Thatcher si sentiva in grado di amare.
Wałęsa racconta la sua vita come elettricista di cantiere, dedicato alla sua giovane moglie Danuta (interpretata da Agnieszka Grochowska), e alla loro famiglia in crescita , insieme a come è stato radicalizzato dai cantiere di Danzica nel 1970.
Il regista mostra come la polizia lo ha trascinato per un interrogatorio, hanno minacciato la sua famiglia, ma lo hanno rilasciato in cambio di firmare un documento accettando di fornire informazioni sui compagni sindacali. Il film fa notare i progressi cruciali verso l’alto di Wałęsa, che non era dovuto a qualcosa di semplice come essere uno “spia”. Lo stato stava giocando un gioco lungo, astutamente: isolare il leader naturale e mantenendo la carta di riserva per il potenziale ricatto. La pellicola mostra il momento di ricatto ma è arrivato troppo tardi: Wałęsa non poteva essere imbarazzato, e fu allegramente convinto della propria popolarità indistruttibile. Il suo status di celebrità in patria e all’estero, gli ha dato lo slancio inarrestabile.
Divertente e significativamente, Wajda suggerisce l’orgoglio di Wałęsa che lo ha reso famoso e riconoscibile; nei tumulti del 1970 ha iniziato a identificare alla polizia non come una minaccia apparente e ha costituito la base del suo culto della personalità ovvero “l’anti-Stalin”, provocando la sua propria sensazione di libertà. Il suo attivismo inoltre si svolgeva nello stesso momento del arrivo sensazionalista della nuova nomina carismatica: il Papa Giovanni Paolo II, la cui stessa popolarità enorme ha dato la conoscenza ai polacchi di una lealtà patriottica e religiosa che ha preceduto il potere sovietico. Il Wałęsa cattolico era una chiave del beneficiario politico.
Perché i sovietici non hanno semplicemente schiacciato Wałęsa insieme al suo movimento? (Nella scena sommossa del 1970, il regista ha offerto un agghiacciante quasi-premonizione colpo di gamba di un manifestante, maciullato sotto un brano serbatoio.) Ancora una volta, Wałęsa ha avuto la fortuna e la storia dalla sua parte. C’era una sclerosi e coscienza di sé da parte dei sovietici sotto la loro leadership moribonda, e forse un nervosismo che aveva a che fare per la Polonia, come quello che avevano già fatto per l’Ungheria e la Cecoslovacchia, avvenimenti che potevano risvegliare terribili ricordi di guerra del patto Molotov-Ribbentrop – era un rischio troppo grande, una provocazione verso ovest, dove Walesa è stato trattato come una star.
L’uomo si esce dal film come tutt’altro che un eroe convenzionale. Il film è ricco di momenti spiritosi ed immagini da raccontare, in particolare la scena in cui Danuta -la moglie- arriva in Polonia, dopo aver raccolto il premio Nobel per la pace a nome del marito. I funzionari doganali dispettosi la controllano a corpo quasi nudo, ma prima lei prende e chiude la confezione dove porta la medaglia Nobel, non volendo esporre la sua nudità a questo prezioso talismano. Questo è un film tonificante e molto piacevole da un regista che non mostra alcun segno di rallentamento con il passo del tempo, e ci mostra un semplice operaio che diventa presidente scelto in elezioni libere e l’uomo che avrà preparato il terreno al più grande riassetto dell’ordine politico mondiale del secolo scorso.
Trailer ufficiale italiano: https://www.youtube.com/watch?v=zNzvz_KzHMc