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VISIONINMUSICA: 7 concerti fino al 19 aprile, Francesco Baccini parte dal Gazzoli

di Francesco Angellotti (AG.RF 22.01.2024)

(riverflash) – È iniziata la serie di concerti presentati da VISIONINMUSICA con Francesco Baccini, che ha presentato il suo nuovo CD “Archi e Frecce”: l’auditorium Gazzoli era  pieno.

   In 30 anni di carriera, l’autore continua nelle sue proposte, che non sono mai le stesse; presentandosi come “sperimentatore”, considera le tendenze di moda per presentare l’alternativa.

   Anche nell’ultimo CD “Archi e Frecce” continua il discorso intrapreso ormai da tanti anni, e ripropone in veste attuale molte canzoni già note: pur non mancando testi nuovi, composti per seguire lo spunto straripante nell’attuale problematica; Baccini non l’affronta in uno scontro diretto, ma considera le esperienze occasionali che possono capitare individualmente, inserendole in contesti in cui si distingue la personalità: la quale si mostra ed ha reazioni inserendo il personaggio nella Società, a seconda delle circostanze.

   Interessante il discorso impostato dalla sua voce, che avviene nello scambio con il complesso “Alter Echo String Quartet”, che si è esibito costantemente nel modo più partecipe.

   Marta Todei (primo violino), Noemi Kamaras (violino), Roberta Ardito (viola) e Rachele Rebaudengo (violoncello) sono apparse brillanti, con un vestito lungo sgargiante di rosso; invece Baccini era molto “scacio” e tutto in nero, anche gli occhiali: messi per la scena in quanto l’Auditorium è al chiuso. Ma un enorme cappello a tubo era rosso sfavillante, richiamando le vesti delle belle ed acchittate signore agli archi. Particolarmente grunge era anche Michele Cusato, senza cappello ma molto sorridente; è stato molto apprezzato per la sua bravura nell’articolare le note alla chitarra, in cui è veramente abile nella variazione dei toni

   Le diverse canzoni, in cui si accompagnava al pianoforte anche se spesso si alzava accontentandosi dei colleghi ed un sottofondo accessorio, Baccini ha portato avanti un discorso molto individuale, anche se non personale; ma sintomo di tante esperienze che hanno maturato la sua ricettività, e che lo hanno portato ad evidenziare sensazioni impresse nell’espressione comunitaria: comunemente non vengono rilevate dalla percezione personale, ‘insinuandosi nel comportamento, assuefacendo gli atteggiamenti; quindi la sollecitazione è stata quella di non accettare passivamente il filo indotto dal conformismo, che conduce fino all’alienazione; importante aver ricezione e sensibilità, per scegliere nella consapevolezza la direzione verso la quale si crede opportuno indirizzarsi: bene o male che può essere il risultato, sarà sempre una scelta personale.

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