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VIRGINIA RAGGI: MA LA SINDACA ERA ELEGGIBILE… RESPINTO IL RICORSO DEL PD

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AG.RF.(redazione).18.01.2017

“riverflash” – La sindaca Raggi non era ineleggibile. L’istanza depositata dall’avvocato Venerando Monello, che chiedeva appunto, la dichiarazione di ineleggibilità e la nullità dell’accordo sottoscritto dalla stessa con il Movimento 5 Stelle, è stata respinta. Resta il documento che dispone il pagamento di una penale da 150mila euro in caso di violazione del codice etico del Movimento. “Tanto rumore per nulla”, è stata la prima dichiarazione della sindaca a cui ha fatto seguito Di Maio: “Figuraccia del Pd”. Il contratto firmato con il Movimento 5 Stelle è dunque valido e la sindaca di Roma rimane al suo posto. A deciderlo è stato il tribunale civile di Roma, mentre i grillini esultano. Dopo la batosta nel referendum, ora il Pd ne subisce un’altra in Tribunale. “Il giudice non ha accolto la richiesta con la quale i dem cercavano di ribaltare il risultato delle urne che ha visto il M5S vincere”, ha aggiunto la Raggi, speravano di rendere nulla la nostra vittoria, paragonando la stipula del Codice di comportamento del M5S ad un accordo di una associazione segreta. Non sanno più cosa inventare. Il problema è che non riescono ad accettare la sconfitta ed il fatto che stiamo riportando la legalità. Quando abbiamo vinto le elezioni, abbiamo assicurato che avremmo rispettato gli impegni con i cittadini. Questo è lo spirito del M5S. L’impegno l’abbiamo preso con voi e lo rispetteremo sempre”. Ma quali sono le ragioni del rigetto? Innanzitutto il tribunale ha rilevato che la s non rientra tra i casi di ineleggibilità previsti dalla legge, esattamente come era stato prospettato nella memoria difensiva e come avevano detto anche il difensore della Raggi, Ervin Rupnik”; l’avvocato del Movimento 5 Stelle, Paolo Morricone, ha commentato nel dettaglio la sentenza emessa dai giudici capitolini: “Per quanto riguarda la nullità del contratto, il Tribunale afferma che tale domanda non rientra in questo particolare tipo di azione e inoltre non è titolare il ricorrente di un interesse ad agire. Proprio come avevano prospettato le difese della Raggi, del Movimento e di Roma Capitale“.

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