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VIRGINIA RAGGI E IL “NODO” DELLE NOMINE: QUANTE PRESSIONI!

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AG.RF.(MP).01.07.2016

“riverflash” – Che non sarebbe stato un compito facile, lo sapeva anche lei, ma forse non fino a questo punto. A Roma, Virginia Raggi è letteralmente assediata sulla questione delle nomine e deve fare i conti con gruppi di pressione molto forti, interni ed esterni al partito. Ma la neo-sindaca resiste e il primo “colpo” ben assestato, è quello della nomina del capo gabinetto. Il prescelto è Daniele Frongia, un consigliere uscente che era oggetto di un forte attacco, visto che, secondo alcuni, la legge Severino, indicherebbe incompatibilità tra consiglieri comunali e incarichi dirigenti amministrativi. La Raggi ha chiesto prima all’Anac di Raffaele Cantone, e all’avvocatura dello Stato ed entrambi hanno dato parere positivo: ecco dunque il via libera per questa nomina. Frongia rappresenta un forte segno di autonomia della prima cittadina di Roma,  rispetto all’asse a lei alternativo, quello di Roberta Lombardi, che conduce diritto al direttorio M5S e a Luigi Di Maio. Ma per far questo ha dovuto ovviamente, concedere alcuni pegni, uno in particolare. Frongia avrà però un vice, Raffaele Marra, già attivo nella giunta Marino, stimato da Arturo Parisi, fondatore dell’Ulivo: un uomo trasversale quindi, motivo per cui la Lombardi, avversaria della Raggi, ha preso le distanze: “Ho conosciuto il dottor Marra ieri. Ora capiremo se è stata una nomina ponderata, ci sarà un approfondimento. Abbiamo anche l’umiltà di dire che, se facciamo dei piccoli errori, li rimediamo subito”. Ma quello che la Lombardi non ammette, è che molte pressioni, vengono proprio dal suo giro e lei e il direttorio, stanno provando a mettere i loro uomini in tre commissioni “cruciali”: Patrimonio e Casa, Commercio, Urbanistica. Virginia sta resistendo e tentando in tutti i modi di difendere la sua autonomia. Ha dovuto però accettare che tutti i nominati avessero già esperienza di “portavoce”, cioè fossero o consiglieri o presidenti municipali. E su questa cosa, il Movimento non si è scagliato. La nomina di Paola Muraro all’Ambiente, ha scatenato una rivolta proprio all’Ama, così panzironiana, perché Muraro ha ricevuto numerose consulenze negli ultimi 15 anni, un classico del sistema di potere capitolino. La Raggi inoltre,  STA subendo una nomina lobbistica che riconduce a Luigi Di Maio: Laura Baldassarre assessore al Sociale, esperienze all’Unicef e al Garante per l’Infanzia con Vincenzo Spadafora, il quale ora cura le relazioni istituzionali per il candidato premier del M5S. Ottima infine, la scelta di Daniela Morgante al Bilancio, che già lavorò, e bene, con Ignazio Marino. Un’altra partita su cui c’è guerra è invece quella, politicamente decisiva, del portavoce del nuovo sindaco.

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