AG.RF 23.11.2014 (ore 16:17)
(riverflash) – Nei paesi dell’est Europa, che hanno conosciuto il comunismo reale sulla propria pelle, il voto di destra è inteso come riscatto alla massificazione spersonalizzante dei regimi filo-russi. Non succede ovunque, visto che la Bielorussia si tiene stretto Lukasenko, presidente dal 1994 ed esponente per partito comunista. Nell’Ucraina dell’est, invece, la popolazione che vive nella zona di Donetsk, chiede l’annessione alla Russia di Putin.
In Romania ha vinto le elezioni presidenziali il conservatore Klaus Iohannis (nella foto), esponente della minoranza tedesca di Transilvania e sindaco di Sibiu, al quale è andato il 54,5% dei consensi battendo il socialdemocratico e attuale premier Victor Ponta arrivato al 45.5%.
Per Ponta si era speso anche Matteo Renzi, in solidarietà con i socialisti europei, venendo a Bucarest durante la campagna elettorale.
Vittoria della destra anche nelle amministrative del 16 novembre in Polonia. Il partito di opposizione Diritto e giustizia (Pis) dell’ex premier Jaroslaw Kaczynski ha vinto contro i moderati del partito Piattaforma civica (Po) del premier in carica Ewa Kopacz e del neopresidente dell’Unione europea, Dojnald Tusk.
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