AG.RF 09.06.2016 (ore 11:25)
(riverflash) – L’inflazione galoppa in Venezuela, adesso è valutata al 780% ma gli analisti internazionali stimano che a fine 2016 possa arrivare al 1.200%. Non significa solo che un portafoglio non basta più per contenere il contante quotidiano, ma significa soprattutto che il bolivar, moneta locale, vale sempre meno. Se un venezuelano benestante decide di viaggiare all’estero dovrà dare una forte sforbiciata ai propri risparmi. Anche chi non ha velleità di viaggiare trova difficoltà, perché mancano medicine e il cibo è scarso. Mesi senza piogge hanno messo in ginocchio gli allevamenti di polli e bovini, mentre molte fabbriche del settore alimentare hanno dichiarato fallimento.
Per l’opposizione al governo post chavista di Nicolas Maduro la soluzione potrebbe essere un referendum per destituire il presidente. Il MUD (Mesa de la Unidad Democratica) ha raccolto 1.800.000 firme per destituire Maduro, appellandosi all’articolo 72 della Carta Costituzionale. Il Consiglio nazionale elettorale ha comunicato poche ore fa che fra il 15 e il 21 controllerà le firme che sono state raccolte per la prima fase del referendum, quindi il 21 dovrebbe dare un verdetto sulla possibilità di questo referendum di revoca del presidente Maduro. Quest’ultimo non pensa proprio a dimettersi e promette espropri proletari a fabbriche, supermercati e perfino abitazioni private. Al momento solo minacce, ma la gente è preoccupata. Il CNE (Consiglio Nazionale Elettorale) sta concludendo il controllo delle firme necessarie ad avviare la procedura di referendum per revocare il presidente Maduro, prevista dalla Costituzione in base a precise tappe. Prima di passare alla seconda fase, è necessaria una verifica delle firme, alla presenza delle due componenti. E a questo si sta procedendo. Jesús Torrealba, segretario esecutivo della MUD, ha affermato che il CNE ha convalidato 1,3 milioni di firme su circa 2 milioni consegnate. Il braccio di ferro tra chavisti e opposizione sta facendo precipitare il Venezuela e l’ex-premier spagnolo Zapatero sta tentando una mediazione in questi giorni per trovare un accordo pacifico. Al secondo appuntamento nella Repubblica Domenicana, però, si è presentata solo la delegazione chavista, guidata dalla ministra degli Esteri venezuelana Delcy Rodriguez. Assente la delegazione del MUD, che ha problemi di leadership tra Torrealba, Capriles e Ramos Allup.
La protesta, tuttavia, viene superata dall’allarme per la penuria di generi alimentari. La tensione si è concentrata a Caracas dove i cittadini denunciano di non poter acquistare i prodotti alimentari. Il cibo a prezzi calmierati viene distribuito solo attraverso comitati di quartiere filo governativi al prezzo di estenuanti code.
Non ci sono chiarimenti, invece, sulla morte di Mauro Monciatti, funzionario del Consolato Italiano di Caracas trovato cadavere nella sua abitazione il 6 giugno. Stava per rientrare in patria dopo un soggiorno di 3 mesi per svolgere lavoro amministrativo. C’è l’ipotesi di omicidio, una morte violenta, ma la polizia bolivariana ha inizialmente sostenuto la tesi dell’infarto.
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