AG.RF 17.02.2016 (ore 20:46)
(riverflash) – Dallo scorso 5 gennaio Henry Ramos Allup è presidente dell’Assemblea Nazionale del Venezuela. Un incarico delicato perché i chavisti del presidente Nicolas Maduro occupano ancora posti chiave, anche se poco visibili, e perché c’è da tenere insieme la Mesa de la Unidad, lo schieramento che alle elezioni politiche ha battuto nettamente il PSUV, il partito di estrema sinistra creato dal defunto presidente Hugo Chavez. Henry Ramos Allup, invece è un socialdemocratico di AD, Acciòn Democratica, che è il partito storico del Venezuela, con presidenti della Repubblica come Carlos Andrés Perez, Romulo Betancourt e Jaime Lusinchi, amico della famiglia D’Agostino, da cui discende Diana, moglie di Ramos Allup (nella foto). Acciòn Democratica fece cadere il regime militare del generale Marcos Pérez Jiménes con il colpo di stato del 23 gennaio 1958. Ieri Henry Ramos Allup ha risposto negativamente alla richiesta di Diosdato Cabello, suo predecessore alla guida dell’Assemblea Nazionale, che chiedeva una legge di amnistia e riconciliazione nazionale.
Ramos Allup ha iniziato il suo intervento alzandosi in piedi, poi rivolto verso i banchi occupati dal PSUV ha detto a Cabello: “Tu non hai ragione. Ho ascoltato i precedenti interventi per essere in grado di rispondere punto su punto”. Il neo-presidente dell’Assemblea Nazionale ha cambiato tono offendendo Cabello, una degli uomini più potenti ai tempi della Repubblica Bolivariana di Chavez. “Tu non hai cervello, sai solo gridare” ha detto Ramos Allup, per poi incalzare: “Diosdato tu sei morto, sembra che sei passato sotto un rullo compressore”. Questa volta il Venezuela ha visto un nuovo Cabello, nervoso come non si vedeva da tempo e senza argomenti per difendersi. In piedi, al centro dell’emiciclo, improvvisando un discorso ma senza aver chiaro cosa dire. Diosdato Cabello Rondon non è un politico di Serie B, per un giorno, dal 13 al 14 aprile 2002, è stato Presidente del Venezuela, dal 2000 è membro dell’Assemblea Nazionale, di cui è stato presidente dal 2012 al 2015. Scaduto il tempo dell’intervento, Ramos Allup ha troncato bruscamente le parole di Diosdato Cabello, che ha riconosciuto numeri a lui sfavorevoli: appena 5 milioni di persone sostengono il PSUV, su un totale di 35 milioni di venezuelani. Cabello ha quindi minacciato guerriglia nelle strade, dichiarandosi sicuro che non ci sarà mai riconciliazione e pace nel Paese sebbene la minoranza cerchi di trovare una via pacifica per risolvere i gravi problemi. Cabello ha poi ripetuto ossessivamente: “Non ci sarà libertà in Venezuela!”.
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