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VENEZUELA: DISCORSO CORAGGIOSO DI CEBALLOS, SINDACO DI SAN CRISTOBAL IMPRIGIONATO PER IL SUO DISSENSO

Daniel-CeballosAG.RF  28.03.2014 (ore 08:46)

(riverflash) – Daniel Ceballos, sindaco di San Cristóbal, si trova detenuto nel carcere di Ramo Verde. San Cristóbal è una città venezuelana, capitale dello stato andino del Tachira, confinante con la Colombia.

Come è stato spiegato, Ceballos è stato arrestato da agenti incappucciati del Servicio Bolivariano de Inteligencia (Sebin), una squadra speciale di Polizia legata al Governo, mentre si trovava nell’edificio The Hotel di Caracas.

Miguel Rodriguez Torres, ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace, ha reso noto che l’ordine di arresto nei confronti del sindaco di San Cristóbal è stato emesso dal Tribunal 1º de Control dello stato federale del Tachira.

 daniel-ceballos-tsj

Questo il coraggioso discorso di Daniel Ceballos, pronunciato oggi di fronte ai magistrati del TSJ (Ttibunal Superior de Justicia):

“Ringrazio Dio per avermi permesso di pronunciare queste parole di fronte a una Corte che non è composta da magistrati che devono applicare la giustizia, ma è formata da boia che ricevono dettagliate istruzioni da una dittatura.

Mi presento dinanzi a questa Corte per quello che sono: un civile agli arresti in una prigione militare dove divide la reclusione con Enzo Scarano, un sindaco legittimamente eletto e deposto illegittimamente, e con  Leopoldo López, l’uomo che con dignità e coraggio ha dato la sveglia al popolo venezuelano. Sono perfettamente cosciente del motivo per cui mi trovo qui. Ho chiare le ragioni per cui devo affrontare questa sofferenza.

Sono qui perché l’8 dicembre 2013 gli stimati cittadini di San Cristóbal mi hanno dato l’onore e il privilegio di governare la capitale del Tachira, conferendomi un mandato al di sopra di ogni sospetto: sono stato eletto con il 70% dei voti.

Sono qui, perché ho lavorato 77 giorni giorno e notte, senza riposarmi. Lo ho fatto per essere degno di questo mandato che il popolo mi ha conferito: applicare le leggi e indirizzare la mia città verso un cammino di prosperità. Sono stati i migliori 77 giorni della mia vita: governare un popolo coraggioso e libero, che resiste nonostante tutte le difficoltà in cui si trova.

Sono qui perché ho manifestato pubblicamente il mio dissenso di fronte a un regime che ha impoverito la mia patria, svuotando le sue casse, che ha carcerato innocenti, che ha torturato studenti, che ha assassinato i miei compatrioti. È un regime che non merita di stare un minuto in più al Governo e contro il quale mi sono sempre opposto.

Sono qui perché ho difeso la Costituzione, che è stata violentata nei suoi principi da una tirannia che si è fatta beffe del sacro principio della separazione dei poteri.

Sono qui perché non esiste più la giustizia e uno stato di diritto.

Io non spero nella giustizia.

Sono pronto al carcere. Sono pronto a ricevere una condanna da questi boia che stanno sul punto di commettere un Colpo di Stato contro il popolo di San Cristóbal”.

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