AG.RF.(MP).05.06.2014
“riverflash” – Riecco tangentopoli. Gli appalti per il Mose (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico per la difesa di Venezia e della laguna dalle acque alte), hanno portato in manette 35 persone, accusate di di corruzione, concussione e riciclaggio e chi più ne ha, ne metta. E ci è finito dentro anche il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, che è stato arrestato; con lui anche l’assessore regionale Renato Chisso e altre 33 persone e in tutto si parla di un centinaio di indagati. Inoltre è stato chiesto l’arresto per il deputato Giancarlo Galan: per la Guardia di Finanza, i fondi neri per 20 milioni di euro erano indirizzati alla politica. Attualmente il primo cittadino si trova ai domiciliari, accusato di finanziamento illecito in merito alla sua campagna elettorale per le comunali del 2010. Tuttavia, i legali di Orsoni, definiscono le accuse poco credibili mentre il sindaco di Venezia dichiara attraverso di essi: “Esprimiamo la nostra preoccupazione per l’iniziativa assunta e confidiamo in un tempestivo chiarimento della posizione dello stesso sul piano umano, professionale e istituzionale. Le circostanze contestate nel provvedimento notificato appaiono poco credibili, gli si attribuiscono condotte non compatibili con il suo ruolo e il suo stile di vita”. Tra le persone arrestate, risultato anche gli imprenditori Franco Morbiolo e Roberto Meneguzzo nonché il generale in pensione Emilio Spaziante e ancora: sono stati raggiunti dall’ordinanza anche due ex presidenti del magistrato alle acque emanazione del Ministero delle infrastrutture, Patrizio Cuccioletta e Maria Giovanna Piva. Anche Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto e ministro, attualmente deputato, si è trovato nel mezzo della bufera, anche per lui è stato chiesto l’arresto con l’accusa di aver “gestito” fondi illeciti per 1mln di euro l’anno; secondo i magistrati, egli avrebbe ricevuto fondi illeciti dal Consorzio Venezia Nuova (Cvn) nell’ambito delle opere del Mose. I versamenti, da fondi neri realizzati dal Consorzio e dalle società che agivano in esso, risalirebbero agli anni tra il 2005 e il 2008 e il 2012. E come se non bastasse, nell’ordinanza firmata dal gip, si legge poi che l’ex presidente della Regione Veneto, ora parlamentare di Fi, avrebbe ricevuto dal 2005 al 2011 da Giancarlo Mazzacurati presidente del Cnv, anche tramite l’assessore Renato Chisso, uno “stipendio” annuo di un milione di euro. Galan ha affermato che si difenderà “ a tutto campo nelle sedi opportune con la serenità ed il convincimento che la mia posizione sarà interamente chiarita perché sono certo di poter fornire prove inoppugnabili della mia estraneità ai fatti”. La raffica di arresti è arrivata dunque a distanza di 3 anni dall’apertura dell’inchiesta da parte della guardia di finanza, sulla presunta “deviazione” dei fondi destinati al Mose. I pm Stefano Ancillotto, Stefano Buccini e Paola Tonino, hanno scoperto che l’ex manager della Mantovani Giorgio Baita, con il beneplacito del proprio braccio destro, Nicolò Buson, aveva dirottato denaro in una serie di fondi neri all’estero. I soldi, secondo l’accusa, venivano portati da Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex segretaria personale di Galan, a San Marino, dove venivano riciclati da William Colombelli grazie alla propria azienda finanziaria Bmc. In questo modo, sarebbero stati occultati 20mln di euro, finiti poi nei conti esteri: secondo l’accusa, i soldi erano indirizzati alla politica, circostanza che ha fatto scattare tutta l’operazione; nel frattempo la gdf, ha sequestrato beni per un valore di circa 40 milioni di euro. Il responsabile di tutta l’operazione, è stato individuato nella figura di Giovanni Mazzacurati, ai vertici del Consorzio Venezia Nuova (Cvn), arrestato e messo ai domiciliari, definito “il grande burattinaio” di tutte le opere relative al Mose. Indagando su di lui erano spuntate fatture false e presunte bustarelle che hanno portato all’arresto di Pio Savioli e Federico Sutto, rispettivamente consigliere e dipendente di Cvn, e quattro imprenditori che si spartivano i lavori. Ecco dunque i nomi di tutti gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul Mose: Giovanni Artico, già commissario per il recupero territoriale e ambientale di Porto Marghera, Stefano Boscolo della Cooperativa San Martino di Chioggia, Gianfranco Contadin, della Nuova Co.ed.mar., Maria Teresa Brotto del consorzio Venezia Nuova, Enzo Casarin, Gino Chiarini, Renato Chisso, l’ex magistrato alle acque Patrizio Cuccioletta, Luigi Dal Borgo, Giuseppe Fasiol, Francesco Giordano, Vincenzo Manganaro, Manuele Marazzi, il consigliere regionale Giampietro Marchese, Alessandro Mazzi, Roberto Meneguzzo, Franco Morbiolo, Luciano Neri, Maria Giovanna Piva, ex Magistrato alle acque, Emilio Spaziante, Federico Sutto del Consorzio Venezia Nuova, Stefano Tomarelli, Paolo Venuti. “Vantano” poi gli arresti domiciliari, Lino Brentan, Alessandro Cicero, Corrado Crialese, Nicola Falconi, Vittorio Giuseppone, Dario Lugato, il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, Andrea Rismondo, Lia Sartori e Danilo Turato e tra gli indagati c’è anche l’ex consigliere di Tremonti….. Insomma, tutte brave persone…..
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