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USA: ECCO LA SCHEDA DEI PROBABILI ATTENTATORI

NEW YORK (RIVER FLASH)- Possedeva un account su YouTube in cui pubblicava video di ispirazione terrorista e islamista, Tamerlan Tsarnaev, 26 anni, morto oggi in uno scontro a fuoco con la polizia a Watertown. Il giovane, iscritto con il suo nome sul popolare sito di condivisione di video, ha postato in particolare una serie di filmati legati al salafismo, corrente integralista dell’Islam sunnita. Ma anche videoclip musicali del cantante hip hop russo Vasya Oblomov, autore anche di brani satirici diffusi dall’opposizione russa anti Putin, e del «bardo della jihad cecena» negli anni ’90, il cantautore ed ex guerrigliero indipendentista ceceno Timur Mutsuraev. Il giovane tirava di box, il suo film preferito era Borat (il bizzarro giornalista kazako inventato dal comico britannico Sacha Baron Cohen), voleva fare l’ingegnere e diceva di «non avere neanche un amico americano perché non li capisco”.

Watertown è blindata mentre la polizia prosegue la caccia all’uomo sulle tracce del terrorista fuggito dopo la sparatoria di questa notte. La polizia ha chiuso tutti gli accessi alla città dalla quale non si può nè entrare nè uscire, la circolazione di veicoli pubblici e privati è vietata e i negozi sono tutti chiusi. Lo riporta l’emittente Cbs.

Gli investigatori sarebbero preoccupati per la presenza di ordigni nascosti nell’area interessata dalla caccia all’attentatore. In particolare si teme siano stati disseminate delle ‘pipe bomb’, dei tubi-bomba. L’invito alla popolazione è di segnalare ogni oggetto sospetto e di non avvicinarsi né toccare.

Il padre dei fratelli, Anzor Tsarnaev, raggiunto dall’Ap, ha detto che i due avrebbero anche due sorelle, di rispettivamente di 22 e 24, che vivono a New York. L’uomo ha rivolto un appello al figlio ancora ricercato perché si consegni spontaneamente, ma ha poi aggiunto anche un’oscura minaccia: “Se venisse ucciso si scatenerebbe l’inferno”. Tamerlan e Dzhokhar hanno “gettato la vergogna”, ha detto dal Maryland uno zio dei due giovani, Ruslan Tsarni, che intervistato dai giornalisti racconta che i due fratelli erano immigrati negli Stati Uniti, dove avevano ricevuto asilo. A chi gli chiedeva dei possibili motivi dietro l’attentato compiuto dai due, Tsarni ha risposto: «essere dei perdenti», aggiungendo che «qualsiasi legame con l’Islam è falso». L’uomo ha afferma inoltre che la sua famiglia non aveva avuto «nulla a che fare» con loro per lungo tempo. «Siamo musulmani, siamo ceceni… qualcuno li ha fatti diventare due estremisti», ha detto ancora Tsarni, che ha invitato il nipote Dzhokhar, in fuga dalla polizia, ad arrendersi e a chiedere perdono.

I due fratelli hanno anche una sorella che vive a West New York, cittadina del New Jersey. Secondo i media statunitensi la donna, di nome Alina Tsarneava, ha dichiarato di essere sconvolta e sorpresa che i suoi fratelli possano essere coinvolti nella strage. «Erano persone intelligenti, non so cosa sia successo», ha detto, precisando tuttavia che non parlava con loro da anni.

I due giovani armati e con ordigni esplosivi negli zaini e, secondo alcune emittenti locali, anche alcune pentole a pressione trasformate in bombe che hanno tentato di scagliare contro la polizia, si sono confrontati con decine di poliziotti poche ore dopo l’uccisione di un agente del campus del Massachusetts Institute of Technology. Poco prima l’Fbi aveva diffuso le foto che li indicavano come i responsabili dell’attentato di lunedì scorso. Uno di loro, ferito, è stato arrestato, ed è poi morto in ospedale. Sul suo corpo sono stati trovati molteplici ferite da arma da fuoco e ferite causate dal possibile scoppio di esplosivo. Lo riferisce un medico del Beth Israel Deaconess Medical Center, l’ospedale dove l’uomo era arrivato in arresto cardiaco. «C’erano segni di qualcosa di più di semplici spari», ha detto il medico sotto anonimato. L’altro sospetto è in fuga, «armato e pericoloso» e potrebbe avere degli esplosivi con sé. Per questo la polizia ha avvertito tutta la popolazione di Watertown di chiudersi in casa, star lontano dalle finestre e non far entrare nessuno: il killer viene cercato porta a porta.

Vertice alla Casa Bianca tra il presidente Barack Obama e il team per la sicurezza nazionale per fare il punto sugli sviluppi delle ultime ore a Boston e Watertown. Presenti il vicepresidente Joe Biden, il direttore dell’Fbi Robert Mueller, il capo della Cia John Brennan, il segretario di stato John Kerry, il ministro della giustizia Eric Holder e Segretario alla Sicurezza Interna, Janet Napolitano.

FT AG RF 19.4.2013

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