7 Gen 2014
USA, E’ EMERGENZA FREDDO: TEMPERATURE TOCCANO -50°
FT AG RF 07.01.2014
NEW YORK (RIVER FLASH)- Prosegue l’emergenza negli Stati Uniti alle prese con un’ondata di freddo storica, la più potente degli ultimi 20 anni, che ha colpito il Midwest, spingendosi anche a Sud e verso la costa nordorientale del Paese. L’aria gelida, discesa dal Canada ha già fatto sentire i sui effetti, con temperature crollate sino a -30/-40°C sotto lo zero, che unite ai venti tesi che soffiano hanno fatto scendere le temperature percepite vicine ai -50/-60°C. Valori anche di 10-20 gradi sotto le medie del periodo.
“Qui il freddo è un vero killer. Si può morire nel giro di 10 minuti se non si indossano i vestiti giusti”. Sono parole del sindaco di Indianapolis, Greg Ballard, che riflettono bene l’emergenza in corso in queste ore negli stati del Midwest.
Freddo che permarrà anche di giorno visto che le massime non si porteranno in positivo sul Midwest superiori ma anche su gran parte della Valle settentrionale del Mississippi e localmente sui Grandi Laghi e Ohio Valley settentrionale.
Città come Detroit e Clevaland rimarranno sotto lo zero anche di giorno, un evento che non succedeva dal 19 Gennaio 1994. Secondo le previsioni anche Atlanta non andrà oltre i 5°F, che sarà la temperatura più fredda dal 21 Gennaio 1985 quando la città rimase con temperature di -8°F.
Oltre al freddo abbondanti nevicate sono attese sulla regioni orientale dei Grandi Laghi sino al comparto occidentale dello Stato di New York. Nevicate accentuate dal così detto lake effect-snow che tra oggi e la prima parte di domani potrebbero lasciare al suolo apporti sino a quasi 2 metri di neve nella regione del Tug Hill mentre nella zona di Bufalo il manto nevoso fresco potrebbe raggiungere gli 80-100 cm.
Secondo Frank Giannasca, meteorologo di “Weather Channel” siamo in presenza di un vortice di aria estremamente fredda collocato a decine di chilometri di altezza nell’atmosfera. Si tratta di un ciclone artico che usualmente gira in senso antiorario intorno al Polo Nord e Polo Sud. Tra i motivi che possono aver spinto questo uragano polare straordinariamente al Sud, Giannasca cita oltre alla possibile formazione di inusuali correnti calde sulla Groenlandia che spingono le correnti gelate al Sud, l’ipotesi di una “anomalia metereologica che sta spingendo il sistema verso il Meridione“.