AG.RF. 15.01.2016 di Giuseppe Licinio
“riverflash” – Il Pd si spacca sulle adozioni: la maggioranza è contro lo stralcio della norma sulla “stepchild adoption”, mentre i Cattodem propongon una via alternativa per arrivare ad un emendamento che preveda l’affido rafforzato del figlio da parte del compagno, al posto dell’adozione. Intanto fa discutere la decisione del portale Gay.it di pubblicare nomi e mail di una trentina di senatori che sarebbero pronti a non votare il ddl Cirinnà. Ma cosa prevede l’emendamento dei Cattodem? “L’affidamento personale del minore alla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso quando lo stesso è figlio, anche adottivo, dell’altra parte dell’unione civile e il genitore biologico estraneo all’unione civile sia sconosciuto, deceduto o decaduto dalla responsabilità genitoriale”.
Tuttavia, tale emendamento, non potrà essere corretto o integrato, prima del 22 gennaio 2016. Ad oggi, si contano 31 senatori del Pd, contrari a votare il ddl sulle unioni civili qualora l’articolo 5 sulla “stepchild adoption” ( «adozione del figliastro»: è il meccanismo che permette a uno dei membri di una coppia di essere riconosciuto come genitore del figlio, biologico o adottivo, del compagno. Possibilità che il ddl Cirinnà sulle unioni civili prevede anche per le coppie omosessuali). passasse nonostante il loro voto contrario.
Ad affermarlo è il sito Gay.it, dell’imprenditore Alessio De Giorgi, uno dei più noti imprenditori omosessuali italiani da sempre vicino al Pd. De Giorgi pubblica tutti i nomi dei senatori ‘incriminati’, precisando che i più accesi sostenitori di questa linea sarebbero Nicoletta Favero, Rosa Maria Di Giorgi e Stefano Lepri, e che gli altri si sarebbero “limitati” ad esprimere la loro preoccupazione, circa una possibile indisponibilità del presidente della Repubblica Mattarella a firmare la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption. Il tema sta dividendo il partito e l’approvazione delle unioni civili con relativa adozione di figli della coppia, sta creando non pochi problemi, che altro scopo non hanno, se non quello di indebolire di fatto, il “traguardo storico” delle unioni.
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