(***) – AG.RF 02.01.2016 (ore 19:24)
(riverflash) – Con il nuovo anno sono arrivati aumenti autostradali, in alcuni casi assai pesanti per le tasche degli automobilisti obbligati a spostarsi per raggiungere il posto di lavoro. Record di aumenti il 6,5% della A4, la Milano-Torino, ma la Strada dei Parchi (A24 e A25 da Roma a Giulianova o Pescara) ha alzato le tariffe del 3,45%, mettendo in difficoltà chi vive nell’hinterland est della capitale, dove ha il posto di lavoro. La maggior parte abbondante degli utenti della Strada dei Parchi percorre brevi tratti. Sono pendolari che, per percorrere 41 chilometri, da Roma Est al casello di Vicovaro-Mandela, dovrà spendere € 4,30 per il viaggio di andata e altrettanto per quello di ritorno. Un balzello di € 8,60 quotidiano, per chi non percepisce stipendi da boiardi della politica, incide parecchio sul bilancio familiare. Stiamo parlando di persone che vivono nelle cittadine dell’hinterland perché non possono permettersi una casa a Roma. A ciò va aggiunto il raddoppio del canone mensile Telepass, applicazione usata dal 65% dei viaggiatori autostradali, che passa da 0,7 a 1,5 euro.
Dario Balotta, presidente Onlit, l’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni e sulle privatizzazioni nei trasporti, sostiene: “Va cambiato il meccanismo di calcolo, da rapina, delle tariffe autostradali che hanno permesso anche quest’anno aumenti doppi rispetto al tasso d’inflazione. Ad oltre metà della rete sono stati autorizzati aumenti del pedaggio dell’1%, per ora solo sospesi al resto della rete”. L’autostrada Pedemontana Lombarda ha aumentato le tariffe del 1% nel 2016.
Cesare Ramadori, amministratore delegato della Strada dei Parchi, ritiene di non meritare le critiche dei pendolari: “Il 57% delle nostre tariffe vanno alla parte pubblica. Col restante 43% noi manteniamo in funzione ed adeguiamo l’autostrada. Dal 2003 al 2015 sono stati investiti 699 milioni per nuovi lavori, adeguamenti sismici delle strutture ed investimenti programmati”.
Lo Stato e con lui l’ANAS sono i responsabili dei rialzi tariffari, secondo quanto afferma Ramadori: “Teniamo a precisarlo, non è un aumento che finisce nelle tasche di Strada dei Parchi. Il concessionario versa il canone di concessione che è pari al 2,4 per cento; l’integrazione del canone Anas del 6%; il corrispettivo di concessione del 28%; l’ex fondo centrale di garanzia del 2% e l’Iva che è pari al 22%. Quindi, Strada dei Parchi su un euro di pedaggio incassa 43 centesimi. E con quei 43 centesimi garantisce manutenzione e sicurezza. Strada dei Parchi è l’unica concessionaria che corrisponde un prezzo di concessione all’Anas, pari a 55,9 mil annui, oltre ai normali canoni. Nel periodo 2003/2015, il Concessionario ha corrisposto all’Anas 670 mil, che certamente non sono finiti nella manutenzione delle strade abruzzesi, a differenza dei 699 mil di investimenti effettuati da Strada dei Parchi nel medesimo periodo di riferimento; l’importo di 699 mil è comprensivo dei contributi ricevuti per le Complanari di Roma (170 mil)”.
Strada dei Parchi gestisce una autostrada di montagna che necessita di elevatissimi standard di sicurezza e di opere di manutenzione assidue e costosissime, proprio a causa di un tracciato geomorfologico molto complesso, caratterizzato da pendenze molto elevate e dalla presenza di 344 viadotti e 51 gallerie.
Il tratto più trafficato, quello che ha richiesto la costruzione delle complanari, è invece gratis. Nel tratto urbano della A24 che collega Portonaccio con il GRA, le auto sono numerose, oltre ¾ superiori a chi viaggia verso Tivoli e verso l’Abruzzo. Automobilisti che usano abitualmente il tratto urbano senza versare 1 euro, su strade rese scorrevoli da chi paga gli aumenti ai caselli.
Cesare Ramadori ha concluso così le spiegazioni sull’aumento delle tariffe per chi percorre le autostrade A24 e A25: “Siamo consapevoli del momento di crisi, delle difficoltà per i pendolari e del fatto che molti sono costretti a servirsi dell’autostrada per andare al lavoro invece di servirsi del treno o del bus, ma è necessario ricordare che questo aumento è uno dei più bassi che è stato applicato dal 2003 ad oggi. Nel periodo di gestione di Strada dei Parchi, che va dal 2003 al 2014, gli incrementi tariffari più consistenti si sono registrati dal 2011 al 2014, durante i quali la concessionaria ha sostenuto ingenti investimenti per la realizzazione di opere importantissime. Le Complanari di Roma, per cominciare: opere che hanno reso più sicuri e veloci l’ingresso e l’uscita dalla capitale, per un importo complessivo di 258 milioni di euro; il raddoppio del tratto autostradale in direzione di Teramo, gli interventi di messa in sicurezza dei viadotti, la dotazione del traforo del Gran Sasso di nuovi e più moderni sistemi antincendio, l’automazione delle stazioni di servizio, la posa di pavimentazione drenante su 100 chilometri di rete. A tutto ciò vanno aggiunti i lavori di riqualificazione dell’intera autostrada ereditata dalla vecchia gestione della Sara (vent’anni senza lavori di manutenzione). Tutte opere e investimenti che Strada dei Parchi ha effettuato mantenendo intatti i livelli occupazionali, senza tagliare un solo posto di lavoro e nonostante le rilevanti perdite di esercizio, alle quali abbiamo fatto fronte con importanti immissioni di capitale da parte degli azionisti e non certo con l’aumento dei pedaggi”.
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