AG.RF.(MP).14.12.2016
“riverflash” – “L’obesità è tanto un problema estetico quanto una malattia che può portare al decesso. In Italia crescono le cattive abitudini. Oltre il 50% della popolazione è sovrappeso e si spendono 28 milioni l’anno per curare le conseguenze dell’obesità” afferma il prof. Michele Carruba dell’Università di Milano. No a diete fai da te.
Medicina estetica e alimentazione hanno una parola in comune: equilibrio. La bellezza infatti non è altro che equilibrio tra le forme, un’armonia. Parimenti, l’alimentazione può definirsi corretta quando realizzata all’insegna sempre dello stesso principio, l’equilibrio appunto. “Noi siamo quello che mangiamo: l’essere umano non resta uguale da quando nasce, le cellule hanno una vita molto più breve dell’organismo, devono essere prodotte più volte nell’arco dell’esistenza. E la materia prima ci viene appunto dall’alimentazione” afferma Michele Carruba, Professore Ordinario di Farmacologia all’Università di Milano e Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità della stessa università. “Alcune sostanze devono poi per forza essere acquisite dall’esterno, come sali minerali e vitamine, senza le quali si va incontro a malattie. Se il nostro sistema immunitario non ne ha a disposizione diventa vulnerabile e soggetto a diverse patologie”. Le riflessioni arrivano a pochi giorni dal Congresso Internazionale di Medicina Estetica Pratica – ICAMP, di cui il prof. Carruba è stato Presidente Onorario.
IL PROBLEMA OBESITA’ – “Tra i problemi a cui si può andare incontro in caso di errata alimentazione c’è l’obesità, che è la seconda causa di morte dopo il fumo: riguarda oltre il 50% della popolazione italiana, la quale è dunque in sovrappeso” spiega il prof. Carruba. “L’individuo affetto da obesità è più a rischio: il 41% dei decessi per malattie cardiovascolari e il 30% dei tumori sono legate alla cattiva alimentazione; cifre simili riguardano altre malattie come il diabete, le epatiti, la nefropatia, la dislipidemia, le malattie osteoarticolari”. C’è poi l’invecchiamento, che è molto più precoce in chi non effettua un’alimentazione corretta: da un punto di vista metabolico e biochimico, l’obeso è colui che invecchia velocemente.
I DATI – L’obesità è vista troppo spesso solo come problema estetico e non come malattia. È un errore anche del Sistema Sanitario Nazionale, ma la realtà è che in Italia si spendono 28 milioni l’anno per curare questa patologia e le sue conseguenze. L’86% della popolazione italiana è convinta di mangiare bene, ma le tendenze vanno in senso contrario rispetto a quello che dovrebbe essere il benessere dell’organismo. Occorre rivolgersi a uno specialista e non improvvisare diete fai date E la Rete e il Web, internet qui non è a volte alleata, ma foriera di false illusioni.
FORMAZIONE E NUOVE SOLUZIONI- Ecco il Registro dei Medici Estetici L’ordine dei medici di Milano – ma è un fenomeno sempre più diffuso sul territorio – ha istituito un registro dei Medici Estetici, dove vengono iscritti solo coloro che hanno una comprovata esperienza e formazione nella materia sottolinea Maria Albini direttrice ICAMP College,. “Ciò tutela maggiormente gli specialisti da un punto di vista giuridico poiché certifica il background del medico. Ma soprattutto tutela i pazienti perché permette loro di verificare la preparazione dello specialista a cui si rivolgono. La Direttrice di ICAMP College con le centinaia di colleghi invoca misure più incisive, anche a livello legislativo. “Bisogna chiarire quanto sia importante una formazione accurata, non ci si può improvvisare medici estetici: si influisce sulla psicologia dei pazienti, quindi su una componente fondamentale della loro salute”.
LA MEDICINA ESTETICA E LA SUA IMPORTANZA. “La medicina estetica sta attraversando un momento di costante crescita” dichiara Giuseppe Maria Izzo presidente del Congresso ICAMP. “L’intervento di chirurgia estetica non è più un fattore di moda, ma ormai è diventato parte integrante delle abitudini di tanti uomini e donne del nostro paese, di ogni età e classe sociale”. Ma prima di affrontare approcci diversi occorre affidarsi a specialisti per esaminare di volta in volta i casi.
CINQUE CONSIGLI PER LE FESTE – Gli specialisti sottolineano 5 principi di cui si dovrebbe tenere conto. Sempre, ma soprattutto nei giorni di festa.
1) Tante portate ma piccole porzioni. E’ ammesso fare qualche pasto con cibi più sfiziosi del quotidiano, purché sia molto variegato. Questa può essere la giusta combinazione per soddisfare la parte edonistica senza mettere a rischio l’organismo.
2) Evitare l’eccesso di dolci. I nostri nonni mangiavano il dolce solo la domenica; oggi il 45% della popolazione italiana ne mangia troppi; tra le donne la percentuale sale al 48%. Un dolce fatto di frutta potrebbe essere un giusto compromesso.
3) Rispettare l’equilibrio tra le diverse componenti: carboidrati, proteine, grassi. I carboidrati devono corrispondere al 60% delle calorie che si ingeriscono, in quanto creano la giusta energia. I grassi non devono superare il 30% per non creare problemi al metabolismo. Se si eccedono questi parametri o si va al di sotto delle soglie minime l’organismo ne risente. L’82% degli italiani mangia pochi cereali (pane, pasta, riso), mentre ne dovremmo mangiare 4 porzioni al giorno. Il 73% mangia meno frutta e verdura del necessario, ossia 5 porzioni totali quotidiane.
4) Ridurre il consumo di carne e mangiare più pesce. Il 62% della popolazione non mangia pesce, eppure questo alimento è fondamentale, in quanto contiene gli acidi grassi polinsaturi (omega 3, omega 6) essenziali per tutte le membrane, anche nel cervello.
5) Non eccedere con gli alcolici.
Ciò non significa mettersi a dieta il giorno di Natale: basta bilanciare con gli altri giorni e fare esercizio fisico con continuità.
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