26 Giu 2013
UN EX-PARROCO CONDANNATO PER PEDOFILIA ACCUSA ALTRI PRETI DI INCONTRI GAY
(riverflash) – Scoppia lo scandalo della lobby dei preti gay a Roma, anche se il Vaticano ha chiesto prudenza e che le indagini chiariscano chi è colpevole e in che modo.
La storia inizia ufficialmente lo scorso 8 marzo, il giorno della donna, quando Patrizio Poggi, ex-sacerdote, si è recato dai Carabinieri accusando 9 preti residenti nella capitale di essere assidui frequentatori di un giro di prostituti omosessuali romeni, tutti giovani e qualcuno minorenne.
Patrizio Poggi era il parroco di San Filippo Neri, sulla via Trionfale, che venne condannato a 8 anni di reclusione (poi ridotti a 5) dal tribunale penale per aver abusato di cinque ragazzi fra i 14 e 15 anni. Minori che erano stati a lui affidati negli anni ’90 e poi vittime delle sue violenze. Sospeso “ad divinis” dalla Chiesa cattolica, l’ex-parroco ha fatto domanda di tornare a celebrare la Messa, ma la sua domanda è stata respinta. Potrebbe essere la rabbia conseguente al rifiuto che lo ha spinto ad accusare altri preti. Una sorta di vendetta ed è per tale motivo che usiamo il condizionale e, in attesa delle indagini dei Carabinieri, non parliamo di colpevoli. Comunque Poggi si è presentato a denunciare portando con se un ragazzo vittima del giro clerico-omosessuale. Durante l’interrogatorio, quest’ultimo ha svelato lo scandalo del giro di minori che veniva “reclutato per i piaceri sessuali dei sacerdoti”. Ad assistere l’ex-parroco, quando si recò dai Carabinieri per sporgere la denuncia, c’erano un monsignore, consigliere della Santa Sede, e un avvocato canonico. La loro presenza fa pensare a un significativo apporto alle indagini del Vaticano per scoperchiare fatti che hanno fatto male alla Chiesa e che non si riscattano con la consegna del silenzio.
Tre persone sono state già iscritte nel registro degli indagati della Procura per prostituzione minorile e abusi sessuali, anche a danno di minori, avvenuti in diverse parrocchie romane. Fra i tre indagati nessun sacerdote. Si tratta di un ex carabiniere , del direttore di una piccola agenzia pubblicitaria e di un contabile che terrebbe i conti della parrocchia S.Filippo Neri.
I tre, reclutavano giovani ragazzi, anche minorenni e per la maggior parte di origine romena, nei pressi della stazione Termini e in alcuni locali gay per poi proporli ai loro clienti, fra i quali, appunto, i nove sacerdoti. Gli incontri, nei quali i giovanissimi si prostituivano per cifre che andavano dai 150 ai 500 euro, secondo la denuncia avvenivano anche nei locali delle chiese.
AG.RF 26.06.2013