di Claudio Peretti AG.RF.- 28.05.2019
“riverflash” – La lega ha stravinto, c’era da aspettarselo, gli accenti anti corruzione del M5S e, diciamolo, un po’ da santa inquisizione, non hanno convinto gli italiani. Forse i ladri non fanno tanta paura se poi spartiscono il bottino! Penso che quello che ha fatto molto male al M5S siano stati sia la caparbietà con cui hanno voluto costringere la lega ad espellere Siri che, in fondo, era solo indagato e non certo ancora condannato, che la contrapposizione con la lega, arrivata quasi agli insulti personali. Come ci si può fidare di una leadership di partito che non sa gestire un rapporto di governo senza arrivare agli insulti e che quindi porta lo scontro dal politico al personale? Penso che la maggioranza di quelli che, da Berlusconi e dal PD erano scappati per approdare ai 5 Stelle, siano poi tornati alle loro consolidate abitudini di voto. Il M5S è un partito ancora troppo giovane per illudersi che, per una volta che ha vinto le elezioni, possa poi continuare facilmente sulla stessa strada. La politica è un po’ come un volano che gira secondo i suoi ritmi, se una volta rallenta o accelera un po’, non è detto che poi non torni a girare come prima, data la sua inerzia.
Comunque, per cercare di fare capire quello che secondo me è successo, voglio raccontare un fatto che mi è accaduto personalmente negli anni ’70, quando ero un giovane ufficiale dell’Aeronautica. Nella base in cui prestavo servizio, come in tutte le basi militari, c’era il circolo e la mesa ufficiali. La mensa veniva gestita da un sottufficiale: il così detto “maresciallo di mensa”. Noi ufficiali, per pranzare lì, pagavamo una modica cifra per ogni pasto, il resto lo metteva l’Aeronautica, dovendo essere reperibili sulla base (era tempo di guerra fredda) 24 ore su 24, ovviamente coi turni. Il vino era parte del pasto, ma, per chi voleva una bottiglia speciale, poteva acquistarla con un extra costo. Nessuno si lamentava della qualità della mensa, c’era solo invidia per il maresciallo che, essendo un sottufficiale dell’aeronautica, non poteva essere tanto ricco. Ma questo aveva più di n appartamento e, soprattutto, si presentava alla base con la sua Maserati. La maggioranza di noi ufficiali ha iniziato a dubitare dell a sua onestà: “… chissà che cresta farà sulla spesa…” “ …non è giusto, noi ufficiali con la nostra FIAT 124 o 128 e lui con la Maserati!” Così, avendo sotto il mio comando il maggior numero di sottufficiali, un bel giorno mi chiama il comandante dell’aeroporto per chiedermi di suggerirgli il nominativo di un maresciallo bravo ed onesto per fare il direttore di mensa. Torno fra i miei, chiedo un volontario e trovo un bravissimo specialista aeronautico disponibile. Morale: viene nominato direttore di mensa. Per un po’ va tutto bene, ma la qualità dei nostri pasti ha iniziato a degradare, il maresciallo ha iniziato a deperire: doveva alzarsi tutte le mattine alle 4 per andare a comperare gli ingredienti per la mensa ai mercati generali, così, dopo circa 6 mesi, completamente stanco e deperito, presenta un certificato medico per essere esentato da quell’incarico. Qual è la morale di questa storia? L’unico volontario che voleva fare questo lavoro era il vecchio maresciallo, quello con la Maserati, per cui è tornato lui a gestire la nostra mensa: stava bene lui ma, anche noi, pranzavamo meglio che col “maresciallo onesto”.
Che sia questa la chiave di lettura della grande disfatta dei 5 stelle in queste elezioni? Forse la maggioranza degli italiani sa benissimo che i politici che lo hanno governato fino ad oggi hanno fatto la cresta sulla spesa, ma non si fida troppo dei severi giudici da santa inquisizione, forse quelli fanno più paura dei ladri.
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