AG.RF 22.06.2014 (ore 17:34)
(riverflash) – Un anno di squalifica al francese Teddy Tamgho, campione del mondo di salto triplo, per non essersi presentato a tre controlli antidoping consecutivi. L’organo disciplinare della federazione francese, riunitosi il 2 giugno per ascoltare l’atleta, ha tenuto conto della sua buona fede, ma non ha potuto evitargli la squalifica.
Tamgho ha saltato i controlli del 19 dicembre 2012, del 28 gennaio 2014 e del 18 marzo 2014, rischiando da uno e due anni di sospensione. Il francese è stato inserito dalla IAAF nel sistema Adams, cioè a sottoporsi all’obbligo di reperibilità. Il 19 dicembre 2012 non era in grado di presentarsi al controllo antidoping per motivi logistici, il 28 gennaio 2014 non ha sentito lo squillo del citofono e il campanello della porta di casa. Infine il 18 marzo 2014 era irreperibile in quanto si trovava a Madrid dal suo allenatore Ivan Pedroso e non era in grado di rispettare il sistema Adams.
Nella motivazione della sosponsione si legge: “Non mettiamo in dubbio la buona fede dell’atleta. L’atteggiamento di Teddy Tamgho è più incuria e mancanza di diligenza piuttosto che un genuino desiderio di eludere i controlli antidoping”.
A causa di una frattura alla tibia sinistra riportata nel novembre 2013, Tamgho non pensava di avere di fronte a se un’estate ad alti livelli atletici, ma contava nella stagione indoor 2015 per preparare i Campionati del Mondo a Pechino 2015. Il saltatore ha 45 giorni di tempo per presentare ricorso dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport.
Tamgho, laureatosi campione del mondo nel 2013 a Mosca, è stato il terzo atleta nella storia del triplo a superare il limite dei 18 metri.
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