AG.RF.(redazione).12.09.2021
“riverflash” – E’ importante il riconoscimento del ruolo delle nuove tecniche di evoluzione assistita (TEA) per accelerare sulla genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi, difendere il patrimonio di biodiversità presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista dopo l’emergenza Covid. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare la relazione del Parlamento europeo sulla Strategia Farm to Fork che sostiene anche una etichettatura d’origine obbligatoria per tutti i prodotti alimentari fortemente voluta dalla Coldiretti con la raccolta di 1,1 milioni di firme insieme ad altre organizzazioni europee nell’ambito dell’iniziativa dei cittadini europei (Ice) “Eat original! Unmask your food.
Centrale è anche il richiamo, sollecitato da Coldiretti, per evitare che la nuova strategia europea “Farm to Fork” favorisca importazioni di prodotti da paesi terzi che non rispettano gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni Italiane ed europee. “In questo contesto è fondamentale che la Commissione recepisca la richiesta del Parlamento Ue di rafforzare i controlli alle frontiere per garantire il rispetto degli standard di produzione europei, in particolare in materia di sicurezza alimentare, benessere animale e pesticidi e di combattere le frodi e la contraffazione nel settore agroalimentare” continua il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
“Nonostante la pericolosa apertura al nutriscore abbiamo ottenuto l’impegno a valutare l’esclusione dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) dai sistemi di etichettatura a semaforo che sono fuorvianti, discriminatori ed incompleti e finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea”.
“Un passo falso che penalizza la dieta mediterranea sul quale continueremo a lavorare per sostenere l’esclusione anche dei cibi monoprodotto che rischiano di essere colpiti dal nutriscore ma anche da un approccio semplicistico all’alimentazione che criminalizza ingiustamente le produzione di origine animali” conclude Ettore Prandini,
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