30 Mag 2013
UE, LA GERMANIA “TUONA” CONTRO IL NUOVO PIANO DI LETTA
BRUXELLES (RIVER FLASH)- Il nuovo piano della Ue sul quale punta il governo Letta, lo scorporo di alcuni investimenti dal calcolo del deficit, non è accettabile politicamente, giuridicamente e neanche moralmente, anche perché non risolverebbe affatto il problema della crisi. Simili trucchi preparati da Bruxelles rappresentano il punto più alto delle menzogne europee sulla sua infinita crisi economica.
In questi giorni l’austerità è messa in discussione dall’Unione europea. I paesi in deficit che non rispettato i parametri del patto di stabilità sono stati “graziati”, con la concessione di ulteriori due anni per rientrare sotto la soglia del 3% di nuovo indebitamento annuo. Inoltre viene ventilata l’ipotesi di introdurre la cosiddetta “golden rule”, ovvero lo scorporo di determinati investimenti pubblici pro crescita dal calcolo del deficit annuale. Un’idea già proposta da Mario Monti quando era presidente del Consiglio e subito bocciata dalla Germania. La “golden rule” è spinta dal governo Letta, e la Commissione Barroso sta pensando di concederla ai paesi che, come l’Italia, sono al di fuori della procedura di extradeficit non consentito dalla regole dell’unione monetaria. La modifica al patto di stabilità però sta facendo infuriare i media tedeschi, tanto che ieri un editoriale di Frankfurter Allgemeine Zeitung ha tuonato contro il patto stupido che non protegge dal debito. Il sentimento di rabbia è condiviso anche da Wolfgang Münchau, l’editorialista di Financial Times e Der Spiegel sulle questioni europee.
L’idea dell’Ue si basa sul modello delle riforme tedesche di inizio del decennio scorso. Quando fu introdotto il pacchetto Harztz-Iv che ripensava il mercato del lavoro tedesco, le riforme causarono un iniziale incremento del deficit tedesco. All’epoca il pensionamento del patto di stabilità spinto dalla Germania creò un forte scandalo, ma ciò non significa che le riforme strutturali possano essere semplicemente cancellate dal calcolo del nuovo indebitamento. Ciò avrebbe come unica conseguenza solo quella di non sapere più cosa sia debito e cosa no, un inganno permanente delle istituzioni nei confronti dei cittadini. Secondo Münchau è molto meglio permettere uno sforamento dei paramenti europei, lasciando crescere i deficit rispetto ai vincoli dei trattati, rispetto a ridefinizione così pericolose da introdurre solo bugie e caos nei conti pubblici.
FT AG RF 30.5.2013