AG.RF 08.05.2015 (ore 19:49)
(riverflash) – L’AKP, il partito conservatore-islamico del premier Erdogan ha vinto le elezioni politiche in Turchia, ma per la prima volta in 13 anni non ha la maggioranza assoluta in Parlamento. Ciò significa che per continuare a governare Recep Tayyip Erdogan avrà bisogno di almeno un alleato avendo ottenuto il 41% dei voti contro il 25% del principale oppositore il CHP, partito Repubblicano, laico che si ispira ad Ataturk. Terzi i nazionalisti del MHP, con il 16,5%, ma la versa sorpresa sono i curdi di HDP con il 13%, percentuale che gli permette di superare lo sbarramento del 10% ed entrare in Parlamento 79 deputati. Un partito che non ha ancora 2 anni di vita, guidato da Selahattin Demirtas, che si è rivolto alle fasce deboli della società turca, emarginati per appartenere a un’etnia, ma anche discriminati per omosessualità. A Diyarbakir, la più grande città curda della Turchia, centinaia di persone sono scese in strada per festeggiare.
Buona l’affluenza al voto del 86%. L’AKP ha conquistato 258 seggi, ma per governare in modo autonomo ne servirebbero 276. I curdi del HDP hanno 79 deputati.
L’incertezza sul futuro ha portato in negativo la Borsa turca perché non è facile che Erdogan trovi alleati e gli unici possibili sono il MHP, ma il loro leader Devlet Bahçeli ha affermato: “I risultati sono l’inizio della fine per l’AKP, il presidente deve rispettare i propri limiti costituzionali o prendere in considerazione le dimissioni”. L’alternativa potrebbe essere un ritorno alle urne per votare.
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