di Luigi Noera, da Praga (AG.RF 30.04.2015) ore 16:36
(riverflash) – Era più di un anno che non mi recavo nella città dalle cento guglie d’oro, e mi sembra che fosse ieri. Praga è una città con un fascino particolare dove il tempo si è fermato all’epoca di Franz Kafka. Eppure per quasi cinquanta anni è stata sotto l’influenza sovietica. Periodo nero che i praghesi hanno rimosso. Si dovrebbe invece mantenere viva la memoria storica dei disastri sia morali che materiali che l’era sovietica ha lasciato dietro di se. La maggioranza dei praghesi però è formata dalle giovani generazioni dei trentenni e quarantenni che all’epoca erano appena nati o adolescenti. E gli adulti preferiscono non parlare del passato. Erano i tempi che se vivevi in una villetta magari costruita con l’aiuto degli amici nei pomeriggi dopo “il lavoro di stato” nella migliore delle ipotesi dovevi coabitare con qualcuno “consigliato” dal partito, e nella peggiore delle ipotesi la villetta ti veniva confiscata per far posto ai “panely”. Edifici costruiti con la tecnica della prefabbricazione rigorosamente in cemento faccia vista e quindi tutti grigi. Il grigiore dei quadri direttivi del partito si rispecchiava nel grigio del cemento. Ovviamente i panely sono rimasti, ma adesso sono stati ridipinti con i colori dell’arcobaleno. Oltre a questa periferia osannata negli anni ’70 anche dagli architetti di moda in Italia, è rimasto un tessuto urbano stratificatosi dai primi anni del XIX secolo nel centro storico (Stare Mesto). Del passato rimangono molte vestigia tra cui la più importante è la Cattedrale di S. Vito e il Castello di Kafkiana memoria una volta residenza reale dei Re Boemi della dinastia di Re Carlo IV di Boemia (1346 – 1378) ora sede del Presidente della Repubblica Ceca. Re Carlo IV fu un sovrano moderno. Si deve a lui la fondazione della Università Carolina, prima Università in Europa insieme a quella fondata agli antipodi a Palermo in Sicilia dall’altrettanto moderno Re Normanno Ruggero II di Svevia. La Cattedrale di S. Vito si staglia sulla collina in fregio alla riva sinistra del fiume Moldava (Vltava) dominandolo. In effetti attorno al Castello si è sviluppata nel tempo la città vecchia (Mala Strana) letteralmente “Piccola Parte”. Leggermente depressa rispetto al fiume c’è la zona di Kampa sede prestigiosa di mostre dei rappresentanti del movimento Dadaista boemo (Mucha). Proseguendo a sud troviamo il parco di Petriny su cui sorge una Torre in acciaio simile a quella più famosa Effeil ma di dimensioni ridotte (circa 60 mt) da dove si osserva una vista mozzafiato della città e delle sue 100 guglie d’oro. Un’altro luogo da dove si può ammirare lo skyline praghese e la più recente Torre della Televisione (1985) che si trova sulla parte più nuova della città opposta rispetto alla Moldava. A nord del Parco Petriny c’è il Monastero di Strahov dove potrete visitare una antica biblioteca con manoscritti rarissimi. Per raggiungere comodamente Petriny si può utilizzare il tram a cremagliera (funicolare) che parte dai piedi della collina (Ujezd) dove è stato realizzato un significativo monumento ai caduti a causa del comunismo. Venendo da Mala Strana si passa necessariamente davanti alla Chiesa del Carmelo famosa perché ospita il Gesù Bambin di Praga. In sacrestia vi riceverà Padre Anastasio dei Padri Carmelitani che è italiano e fa la spola con il martoriato Centro d’Africa dove ha fondato una missione. (ndr: se vi capita di essere lì di domenica alle ore 18,00 c’è la Messa in italiano per la nostra numerosa comunità) A questo punto attraversando il fiume attraverso il ponte “Most Legiì” che poggia sull’isoletta Strelecky Ostrov ci troviamo a destra il Teatro Nazionale (Narodny Divadlo) dove potrete assistere agli spettacoli della Laterna Magika e all’angolo a sinistra il famoso Cafè Slavia dal sapore ottocentesco. Ritrovo degli artisti artefici della Charta ’77 e della rivoluzione di velluto degli anni ’90 dalle quali è scaturita la Repubblica Ceca che oggi noi visitiamo. Tra questi illustri Cechi è obbligo citare l’attore di teatro Vaclav Havel fondatore appunto del movimento dissidente Charta ’77 e poi primo Presidente della Repubblica Ceca postcomunista. Gli eventi della caduta del Muro di Berlino e dell’Impero Sovietico furono così repentini che anche Praga trovò impreparati i dissidenti dai quali il popolo chiedeva un nuovo Stato democratico. Se spostiamo il nostro sguardo un leggermente più a destra ci accorgiamo della presenza del Palazzo Danzante espressione artistica del movimento ceco dadaista. Se non siete fortunati a trovare posto al Cafè Slavia proseguite per 150 mt sulla Narodnì e troverete l’altro affascinante Cafè Louvre, dove potete provare al pari che allo Slavia pietanze tipiche ceche. Tra queste i knedly (fettine di pane cotto a vapore) di contorno insieme algli zeli (crauti bianchi o rossi in agrodolce) alle varie qualità di carne di maiale (ottimo lo stinco). Un consiglio spassionato in qualsiasi ristorante di Praga vi troviate accompagnate le pietanze con della birra perché i vini non sono sempre all’altezza, mentre la birra è per i cechi come l’acqua del sindaco in Italia. Non abbiamo ancora terminato il tour turistico di Praga ma desidero consigliarvi un altro locale tipico ceco U Pinkasu che sebbene si trovi dietro Piazza Venceslao in una zona turistica, mantiene l’originalità della cucina ceca. Al riguardo ricordatevi che i nomi dei locali tipici cominciano con la U che sta per il nostro “da”. A Piazza Venceslao ci troviamo nel cuore della città storica (Stare Mesto) che però risente della globalizzazione con la presenza di negozi degli innumerevoli brand mondiali. Qualche negozio di altri tempi resiste ancora come ad esempio la libreria internazionale all’angolo della fermata Mustek della metro praghese dove potrete trovare rari libri d’arte. Attraversando Piazza Venceslao, famosa anche per il martirio di Jan Palch ai tempi dell’invasione sovietica dell’agosto 1968 ci ritroviamo nel boulevard pedonalizzato Na Prikope. In una stradina parallela (Ryorskà)c’è un mercatino stabile con tanti prodotti tipici. Se capitate a Praga per Pasqua potrete trovare le uova colorate per abbellire la tavola, mentre a Natale troverete pupazzetti ornamentali per l’albero realizzati con la paglia. Sempre su questa stradina c’è il Teatro Comunale e la sede dell’ Università Carolina. Al Teatro comunale le rappresentazioni in ceco sono godibili perchè sottotitole in lingua inglese. In fondo a questo percorso arriverete sulla Celetnà. In questa strada resiste ancora qualche gioielleria dove si trovano monili in pietra d’ambra e negozi che propongono le famose cristallerie boeme. Girando a destra incontrerete poco dopo la Torre del Municipio (Prasna Brana) su Piazza Repubblica (Namesty Republiky) dove si può assistere a balletti famosi come Gizelle o Lo Schiaccianoci. Se girate a sinistra invece vi ritroverete sulla splendida piazza Stare Mesto Namesty (Piazza della Città Vecchia) con al centro la statua di uno dei padri fondatori della Boemia Jan Huss, sulla sinistra La Torre dell’Orologio (ndr: cercate di capitare poco prima di mezzogiorno e assisterete ad uno spettacolo ingegneristico come pochi al mondo) e a destra la Chiesa della Madonna di Tyn. Attraversando la Piazza vi troverete sulla Parizska che delimita a destra l’antico ghetto ebraico Josefov e a sinistra il cimitero ebraico dove riposano le spoglie di Franz Kafka. L’ingresso è a pagamento. Se vi mantenete sulla sinistra con un po di fortuna vi ritroverete vicino al Rudolfinum (Teatro deputato alla musica sinfonica). Nei pressi trovate un altro locale tipico che vi consiglio U Rudolfinu. A questo punto mantenendovi a sinistra siete a pochi metri dell’accesso dalla riva destra del Ponte Carlo. Il ponte Carlo racchiude in se tutto il fascino misterioso e magico della città soprattutto nelle giornate nebbiose. Ma è anche suggestivo in una splendida giornata estiva. A proposito della migliore stagione per visitare la città dipende dai vostri gusti, ma a giugno e settembre non avrete sgradevoli sorprese. Attraversato Ponte Carlo siamo nuovamente a Kampa e alla vostra destra uno dei ristoranti più famosi U trii Pstrosu (Alle tre oche). Proseguendo vi ritrovate nella piazza Malostranske Namestie da dove prendendo la strada in salita Nerudovà (ndr: sulla destra passerete dalla Ambasciata d’Italia a Praga) potrete raggiungere il Castello di Praga. Questa struttura necessita almeno una intera giornata per essere visitata. Oltre alla Cattedrale di S.Vito, al Museo del Castello e alla Chiesa di S. Giorgio troverete infatti la stradina più piccola di Praga che si chiama Zlata Ulica (uliza) ovvero strada d’oro. All’ufficio informazioni potrete trovare la più confacente combinazione di tour del complesso. Per chi è interessato c’è anche il Museo della Tecnica che si trova a Nord del Castello sulla collina di Letna. Qui c’è anche un bel parco (Praga ne è piena) Letenske Sady dove sorge un grande metronomo che scandisce il tempo. A proposito di parchi oltre a quello di Petriny, a quello di Letna ci sono altri due parchi notevoli a nord il Parco di Stromovka dove venne realizzata l’Esposizione Universale del 1891 e a sud il Parco Vysherad che prima della costruzione del Castello HradCany era la sede reale. Anche se non sono al centro sono facilmente raggiungibili con la metropolitana (Linea Rossa). Una altra curiosità praghese che stupisce sono i Botyotel ovvero alberghi su enormi chiatte attraccate sulle rive della Moldava. Le camere sono arredate in vecchio stile marinaresco. Per il tour gastronomico incentrato sulla birra mi sono avvalso della consulenza del mio caro amico Martin che quando lo vengo a trovare mi porta a gustare i vari tipi di birra che si producono a Praga, accompagnati con piatti di carne. Uno di questi locali che mi ha colpito si trova a Josefov ed è specializzato nella cucina delle varie parti del maiale. Gli altri locali dove mi sono trovato bene, oltre a quelli prima menzionati si trovano tutti al centro dove con 25 euro potrete passare una piacevole serata in compagnia. In ordine sono U Fleku (Kfmencova 11), U Zlateho Tygra (Husova 17). Come appassionato di cinema, se vi piacciono i film in lingua originale e i documentari vi consiglio il cinema Svetor (Sguardo sul mondo) che si trova a Vodickova all’angolo con Vaclaskve Namestie. Infine dopo aver passato tre giorni a Praga portate a casa come souvenir gastronomici oltre il prosciutto di Praga, gli oplatky che sono dei wafer dalla forma originale circolare e si usano alla cena di Natale e gli aromatici liquori Slivoviza e Becherovka da gustare insieme alle crepes che in ceco si chiamano palazinky. Se poi in questi tre giorni avete avuto modo di conoscere qualcuno vi sarete resi conto che anche se la lingua ceca è ostica è tuttavia melodiosa come una di quelle cantilene che vostra madre vi cantava la sera. Vi consiglio di tornare in Repubblica Ceca magari per conoscere le altre bellezze ceche nei dintorni di Praga, a Karlovy Vary, nota per le acque termali, dove a Giugno si svolge un importante Festival del Cinema, e tutte quelle miriade di Castelli dei quali vi parlerò la prossima volta.
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mario matteucci dice:
Pubblicato il 05-05-2015 alle 16:25
Luigi, complimenti.
Sono stato a Praga due sole volte e credevo di conoscerla poco.
ma visti i posti da Te benissimo raccontati, mi sono accorto di conoscerla tutto sommato abbastanza, anche perchè la seconda volta si è trattato di quasi 15 giorni.
E complimenti per le descrizioni accurate che mi hanno fatto rivivere alcuni momenti trascorsi e alcune facce incontrate.
attendo la prossima puntata.
bravo !!!
Mario
2
Grognards dice:
Pubblicato il 05-07-2015 alle 17:14
[…] TRE GIORNI A PRAGA PER SCOPRIRE LA MAGIA CHE AVVOLGE LA CAPITALE BOEMA […]
3
TRE GIORNI A PRAGA PER SCOPRIRE LA MAGIA CHE AVVOLGE LA CAPITALE BOEMA - Grognards dice:
Pubblicato il 28-11-2016 alle 12:07
[…] TRE GIORNI A PRAGA PER SCOPRIRE LA MAGIA CHE AVVOLGE LA CAPITALE BOEMA […]