AG.RF. 02.04.2015 di Giuseppe Licinio
“riverflash” – Il Senato ha dato l’ok al disegno di legge anticorruzione e così, dopo la depenalizzazione del 2002, il falso in bilancio, torna di nuovo ad essere reato, con pene più severe sia per le società normali, che per quelle quotate. Ma non è tutto perché ci sarà anche una stretta sui reati di mafia, oltre a condanne più dure per chi corrompe e si fa corrompere nella Pubblica Amministrazione. Il premier Matteo Renzi, ha commentato positivamente l’approvazione del testo, contro il quale hanno votato M5S, FI e Gal, mentre la Lega si è astenuta. “Si tratta di un passo avanti significativo”, ha dichiarato il presidente del Senato, Pietro Grasso, anche se “c’è ancora da fare molto”.
Ma le misure, che ora dovranno passare all’esame della Camera, hanno messo un po’ in crisi la maggioranza perché sono passate con 165 voti favorevoli, con appena 3 voti di scarto”. Alcune critiche sono state mosse da Forza Italia che ha parlato di “norma propaganda e incostituzionale”. Ora quindi, le società quotate in borsa rischiano condanne fino a 8 anni per le false comunicazione, il che significa che sono rese possibili eventuali intercettazioni non consentite, invece, per le società normali che rischiano fino a 5 anni.
Stretta anche sui mafiosi (la pena massima arriva a 26 anni) e anche sulla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, ad esempio, visto che si passa da 8 a 10 anni per la condanna massima. Previsto, infine, il patteggiamento dopo la restituzione del maltolto, l’obbligo del pm di informare l’authority ma anche, pene scontate per i “collaboratori” e condanne ridotte per fatti di lieve entità.
Categoria: Politica | Tag: falso in bilancio, grasso, magia, ok, patteggiamento, pene severe, reato, renzi, RF, riverflash, senato
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