11 Ott 2016
TIME IS OUT OF JOINT, ALLA GALLERIA NAZIONALE DI ROMA
di Sabrina Sciabica (AG. RF. 11.10.2016)
(riverflash) – Time is out of joint è il titolo del percorso espositivo, appena inaugurato, in cui si presentano i nuovi spazi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Questa sorta di ristrutturazione è iniziata il 21 giugno 2016, anche con lo scopo di riaprire alcuni spazi prima non utilizzati. La citazione viene da Shakespeare, in particolare dall’Amleto, dove il protagonista afferma che il tempo si è disarticolato, è andato fuori dai cardini. Si intende, così, sottolineare una particolare concezione del tempo che non è più lineare. In questo caso si allude al fatto che opere prima esposte in un semplice ordine cronologico, da adesso in poi avranno un riallestimento in cui i tempi si incrociano, il moderno si alterna al contemporaneo, i diversi modi di fare arte si contaminano.
L’ambiente diventa divertente, pur rimanendo elegante: in una sorta di gioco la pittura di de Chirico comunica direttamente con la scultura di Arturo Martini, il Futurismo si ritrova insieme a Previati, Rodin guarda Klimt ovvero le statue ammirano le tele.
La sensazione di contaminazione si avverte immediatamente nella grande sala in cui lo splendido gruppo scultoreo Ercole e Lica di Canova ha, alla sua sinistra, un Mondrian e alle sue spalle Giuseppe Penone (Spoglia d’oro su spine d’acacia).
Sono sempre presenti le filiformi figure di Giacometti e una di esse si trova adesso intenta a curiosare davanti alla versione di Jacquet del Déjeuner sur l’herbe.
C’è la sala dove si affronta il tema femminile dal passato (Hayez, Bagnante) fino a Modigliani (Nudo sdraiato) e Morandi (Bagnanti), passando per la scultura di Balzico (Cleopatra).
Si continuano ad ammirare le opere della collezione moderna e contemporanea del museo (Dante Gabriele Rossetti, Sartorio, Boldini, Courbet, Burri, solo per citarne alcune), talvolta in raggruppamento tematico, talvolta alternandosi con prestiti da altri musei oppure con installazioni, video e fotografie.
L’attuale veste del museo, ideata da Cristiana Collu, direttore dal 2015, è oltremodo stimolante perché suggerisce collegamenti che ognuno può scoprire oppure immaginare da capo, in base alle sensazioni provate. Rinnovata anche nel nome, decisamente semplificato, la Galleria Nazionale non è luogo statico ma realizzazione di contaminazioni dinamiche, spazio per sperimentare e offrire al visitatore un momento di riflessione sulla creazione artistica e sui suoi innumerevoli e infiniti linguaggi.
L’arte può anche essere esercizio di comparazione, semplice divertissement, e il museo luogo di sinergie, trasformazioni, curiosi accostamenti da esplorare con fantasia e libertà.
Il nuovo abito della Galleria Nazionale è vivace, giocoso, innovativo, semplicemente splendido!