AG.RF.(MP).08.11.2015
“riverflash” – Si può essere considerati “evasori” a 10 anni? Evidentemente sì, visto che nel Lazio sta succedendo proprio questo: infatti sono stati inviati numerosi avvisi “bonari” per il recupero dei ticket sanitari, ad alcuni “baby evasori” che avrebbero usufruito di esenzioni a cui, per reddito, non avevano diritto. Si tratta di bambini di 10 anni, che nel 2009, dopo che nella loro scuola erano stati sottoposti ad una profilassi per la tubercolosi, dopo che nella loro scuola, erano stati registrati alcuni casi. L’ultima notizia in merito, è stata un lettera recapitata ad una bambina di 10 anni, per una prestazione avvenuta appunto, nel 2009, presso il Policlinico Umberto I. Quel giorno la bambina aveva quattro anni e in seguito a un piccolo incidente si è recata presso la struttura ospedaliera per farsi visitare. Oggi, a distanza di sei anni, la Regione le manda il conto. Il totale ammonta a 38,87 euro: 12,40 euro di prestazione, 1,47 euro di interessi mentre le spese amministrative ammontano a 25 euro, praticamente il doppio della prestazione stessa. Ma non solo: ci sono 30 giorni di tempo per pagare “senza incorrere in ulteriori spese e anche per richiedere l’annullamento o la rettifica”: “Decorso il termine indicato, verranno attivate le procedure per il recupero coattivo delle somme dovute e la documentazione sarà trasmessa alla Guardia di Finanza e/o alla Procura della Repubblica, anche ai fini dell’applicazione delle conseguenti sanzioni previste dal codice penale”. La cifra non è alta ma, visti i toni e le conseguenze penali evocate, la famiglia si è rivolta ad un avvocato per sapere come procedere. Nel frattempo, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, aveva proprio ieri chiesto scusa, in merito ad eventuali errori, dichiarando: “ Ci stanno segnalando alcuni disguidi: se ci sono stati errori chiedo personalmente scusa agli interessati, in particolare alla bambina e alla sua famiglia che sembra abbiano ricevuto una lettera e ad altri casi simili che si potrebbero verificare: la Regione farà di tutto per rimediare a questa situazione. Naturalmente se ci sono stati degli errori, non dovrà essere versato nulla al sistema sanitario regionale. Quella che stiamo conducendo è un’operazione molto delicata che ha l’obiettivo di recuperare crediti e individuare evasori”. La stessa Regione Lazio, annunciando l’avvio dell’operazione, aveva comunicato che il 3% delle lettere erano un ‘fisiologico errore’ e che gli uffici stanno provvedendo a rettificare. Intanto, dopo l’avvio del recupero dall’evasione dei ticket sanitari relativi agli anni 2009/2010, già 8.000 cittadini hanno regolarizzato la propria posizione e sono stati incassati 710mila euro. Sono 1.500, a fronte di circa 235mila lettere inviate, i cittadini che in questi giorni si sono recati presso gli uffici dell’Urp della Regione Lazio. Delle pratiche esaminate il 90% sono risultate corrette, legittime e quindi esigibili dalla pubblica amministrazione. La Regione Lazio ha inoltre predisposto l’estensione, da 30 a 90 giorni, dei termini per il pagamento delle somme indicate dall’avviso, consentendo in questo modo di approfondire le verifiche quando richiesto” comunica in una nota la Regione. Ma la situazione si presenta piuttosto caotica ed ha sollevato non pochi allarmi tra le famiglie: in Regione Lazio sono state presentate due interrogazioni urgenti, mentre la Cisl ha chiesto di aprire un tavolo di confronto.
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