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IN TIBET I SIGNORI SONO I MONACI BUDDISTI, I CONTADINI I LORO SERVI

tibetAG.RF 27.05.2014 (ore 11:43)

(riverflash) – Coniugare la religione alla giustizia sociale è un errore e non tutti, come i cristiani, affermano che siamo tutti uguali di fronte a Dio. Nelle zone del mondo dove la popolazione è divisa in caste non tutti gli uomini sono uguali di fronte a Dio.

In Tibet, agli inizi del secolo scorso, i monaci buddisti avevano uno status di privilegiati. L’esperto britannico Edmund Candler descrisse nel suo libro Lhasa svelata “i monaci sono i signori, i contadini i loro servi”. I poveri e i contadini che possiedono poco “lavorano per i loro maestri spirituali a cui sono ciecamente devoti”. Nel suo libro, «Tibet: Passato e Presente», Charles Bell ha narrato che in passato in Tibet gli aristocratici e i monaci ricoprivano posizioni importanti nel governo, avevano grandi proprietà e il potere di infliggere punizioni di ogni genere ai contadini.

Ogni religione può essere applicata in modo distorto se trova cattivi interpreti.

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