di Francesco Angellotti (AG.RF 26.10.2014) ore 08:40
(riverflash) – Quando ho trovato occasione comoda a Terni e mi sono trasferito, ero un po’ scettico sull’ambiente ed il contesto in cui non immaginavo quanto mi sarei inserito.
Terni è un capoluogo piccolo, esploso con l’erezione delle acciaierie e quindi di stampo prettamente proletario e operaio, dal dialetto molto cafone e provinciale, dall’apertura e l’espansività che non si trova neanche sottoterra… una città bella, pulita, armonica, accogliente, ma poco dinamica e creativa.
E’ bastato poco tempo trascorso in questa nuova realtà, a farmi accorgere che la fama poco ambita viene attribuita solo perchè Terni è un comune che si fa i fatti suoi, non s’espone a scenografie appariscenti, ma mira ai contenuti che riesce a raggiungere, limitati alla propria area d’azione, senza tanto voler apparire.
Trovo questo un bene, perchè non si avvilisce all’enfasi puramente estetica e vana; a stupidaggini apparenti ma degradanti; ad espressioni che vogliono far trovare nel cretino e nella facilità eloquente qualcosa che vogliono chiamare cultura ed informazione. Però è anche un male, perchè così non esprime il suo contenuto; la forza, il bagaglio, l’esplosione intima, la dimensione Etica… tutto rinchiuso, neanche in una regione, ma in una provincia. E questo è cosa molto negativa, perchè trovo che sarebbe positivo un discorso unito tra la bellezza e la profondità di Terni e la cultura e la storia di Perugia, che è una città ricca e splendida, asse portante nella scienza e nello studio, che, anzichè cercare la competizione, sarebbe esplosivo trovasse una forza compendiaria con l’altra provincia umbra, che ci sembra completi, e non contrasti, quel che è il senso di una bellezza dinamica, volta verso la crescita pratica e spirituale.
Come posso aver recepito questo messaggio da una città così avvilita e trascurata? Venite a Terni, lo scoprirete da soli.
Certo, non voglio dire, il dialetto è veramente gretto e cafone, le abitudini hanno molto il senso della casa, della famiglia, del chiuso. Ma la Ricerca, le Espressioni, la Forza Interiore, lo Spettacolo, la Raffinatezza nelle Specialità Fisiche ed Atletiche Danza compresa, la Cultura, sono tutte fonti di matrici importanti che rendono la realtà urbana espressione di documentazione e creatività. Vi sono, come non immaginavo, tanti circoli culturali, 3 dei quali ho trovato interessante nel partecipare come socio oltre ad un’altro che ho fondato e del quale sono presidente (Circolo Culturale ABIES ALBA, via Gruber 15, Terni).
Sono andato presso la biblioteca onde prendere i depliant delle diverse iniziative onde pubblicarle e proporle ai lettori; ne ho trovati tanti, che non è possibile presentarli nel battuto ora, e non posso fare una selezione; da gruppi di studio a spettacoli, premi di varie specialità tipo la Letteratura, iscrizioni a corsi tecnici e di Belle Arti, Spettacoli, Musica, concerti della Filarmonica Umbra… tante, tantissime iniziative su infiniti argomenti, persino diversi corsi di Yoga con trattamento Reiki, o riunioni di Meditazione, sull’Espressione, vorremmo citarli tutti, ma son talmente tante iniziative che è, effettivamente, scorretto selezionare.
Mi sembra, tra l’altro, che questa sia una risposta corretta ed adeguata a tutti i signorotti panzoni ed ignoranti che vogliono chiudere la fabbrica e non si rendono conto di quel che fanno buttando per strada migliaia di operai. Ma noi (posso dire: noi?) a Terni così rispondiamo. C’è chi crede di essere grande perchè manovra le file del potere economico e gioca con la sua fabbrichetta per aver egemonia sulla massa, mirando a farla muovere al suo servizio e di cui cerca la supplica ed i voti, manco fossero Madonne di qualche cosa; la conseguente replica non può essere economica, perchè ci si muove troppo da una diversa posizione: una d’egemonia e l’altra di dipendenza. Ma si fa un discorso di Valori e Contenuti: i Signorotti vogliono supremazia perchè possono articolare la disponibilità nelle tasche della Moltitudine, la quale a sua volta contrappone i Valori Etici e Culturali a quelli infimi materiali, di cui non si può fare a meno, ma sono solamente un’esigenza per la sussistenza, non un fine verso il quale prospettare le proprie inclinazioni.
E’ un po’ una Rivoluzione Culturale; ma non come quella che tanti anni fa volle impostare il nuovo Potere nella Cina Rivoluzionaria; perchè il contesto era di diverse dimensioni e di diverso retroterra. Poi, sentite a me, possiamo fare una Rivoluzione usando mezzi e sistemi impartiti proprio da chi vorremmo contrastare? E’ sempre andata così, ma ovviamente la battaglia è sempre stata persa, perchè il modo di cambiare la situazione ha fatto ritornare gli stessi principi che hanno voluto la Supremazia e il Dogmatismo del Potere, comunque si volesse velare. Quindi, il primo ed indispensabile cambiamento consiste nella differente mentalità con la quale si portano avanti i principi rivoluzionari. Non è la lotta che fa emergere, abbiamo sempre lottato e l’Umanità è andata progressivamente verso l’Autodistruzione. E’ il Dialogo, il Confronto, il Logos (iniziatore e maestro Socrate, qualche anno fa ), la sintesi tra diverse tesi (la dialettica di Hegel ha scoperto l’acqua calda, ma non viene seguita pur riscontrata come logica). Non più con la Classe Dominante che gestisce ed usurpa, ma livellando le categorie secondo una scala adeguata, tra loro non troppo dissimili, e l’impossibilità di prendere quel che non si arriva ad avere, perchè non è alla portata.
Anche qui il discorso può sembrar banale, eppure tutto il Mondo è basato su altri principi. Non si può pretendere che arrivi una Istituzione a definire il Giusto, così tutto quello che non è inserito è ingiusto. Questo vuol dire, come avviene, che si crea un’antitesi, quindi gli imbrogli, le sopraffazione, i delitti, le ingiustizie… ed il Potere Centrale che afferma la sua autorità imponendola con la Forza e con le Armi, quando e finchè ce la fa.
E’ opinabile portare avanti una Giustizia impostata in questo modo, anche modificando il significato stretto del termine. Così l’ingiustizia può essere, non negata concettualmente, ma resa incoerente; infatti non è possibile commetterla, in quanto non esistono categorie super e vagabondi senza tetto, perchè la Società procede nel progresso unita. Quindi non è logico commettere atti delittuosi, perchè non ne avrebbe convenienza nessuno, allora non c’è supremazia e non c’è modo di poter distinguere un misfatto contro la Legge da un’autorità secondo la Legge. Sarebbe l’unico sistema; invece tutti a voler attribuire egemonia a qualcuno che si prende l’onere di far sviluppare la Società.
Ovvio che arrivano le ingiustizie, i soprusi, i delitti e le ruberie, in una Società basata sui principi attuali.
Terni, ma mi piacerebbe pensare a tutta l’Umbria, ha la Forza, la Capacità, l’Ideologia, la Linea Concettuale, il Contesto, l’Ambiente e anche la Necessità di iniziare una nuova forma d’Espressione. E’ stato stilato il Pensiero secondo una precisa linea Ideale, ora dobbiamo riuscire ad imporre l’Astrazione nella Pratica: tutti uniti, qui a Terni per far dilagare il principio in tutto il Mondo. Adesso che gli estremisti islamici jihadisti avrebbero molto da imparare.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..