25 Nov 2013
TENSIONE CINA – GIAPPONE PER LA SOVRANITA’ DELLE ISOLE SENKAKU
FT AG RF 25.11.2013
TOKYO (RIVER FLASH)- La questione tra Cina e Giappone riguardante l’arcipelago giapponese delle isole Senkaku, la cui sovranità è reclamata anche da Pechino, è “pericolosa e potrebbe condurre ad incidenti imprevedibili”: lo ha dichiarato il premier giapponese Shinzo Abe. Per poter attraversare la zona di identificazione gli aerei giapponesi dovranno seguire delle regole precise, sotto minaccia di intervento dell’aviazione militare cinese: fornire un preciso piano di volo, precisare la propria nazionalità e mantenere un contatto radio costante.
Tokyo aveva già protestato nei giorni scorsi per l’iniziativa assunta da Pechino, che l’ha definita “una normale pratica internazionale” ricordando come il Giappone avesse fatto altrettanto nel 1969: la prima zona di identificazione, più estesa rispetto allo spazio aereo territoriale, venne creata dagli Stati Uniti nel 1950. La decisione cinese rischia tuttavia di infiammare ulteriormente la querelle attorno alle isole Senkaku, dopo che ieri quattro navi cinesi hanno sconfinato nelle acque territoriali dell’arcipelago. La disputa ha provocato, oltre ad incidenti militari senza conseguenze, anche delle gravi ripercussioni economiche negli scambi commerciali e ha portato a un calo del turismo fra i due Paesi.
Tokyo, il cui governo ha ribadito più volte che la sovranità sull’arcipelago è una questione “non negoziabile”, ha autorizzato per la prima volta da undici anni un aumento delle spese militari per 440 milioni di dollari, innalzando anche il numero degli effettivi delle “Forze di difesa” di 287 unità. Verrà inoltre costituita una task force speciale per la protezione delle Senkaku, formata da 600 effettivi e che comprenderà due portaelicotteri e dieci nuove unità (di cui quattro già in costruzione) da mille tonnellate; la flotta, operativa nel giro di tre anni, sarà di stanza a Ishigaki, a 175 chilometri dalla principale isola dell’arcipelago, Uotsurijima.
L’arcipelago delle Senkaku, disabitato e fino a poco fa proprietà di un privato giapponese, si trova nel Mar Cinese Orientale e rimase sotto il controllo giapponese dal 1895 al 1945; dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ebbe amministrazione statunitense e nel 1972 venne restituito a Tokyo. Dal 1971 la sovranità viene reclamata anche dalla Cina e da Taiwan: Pechino in particolare ne rivendica la scoperta (con la denominazione di Diaoyu) e l’amministrazione dal XVI secolo al 1895.