TASI, BANKITALIA:”AUMENTERA’ DEL 60%” – DEL RIO: “SI PAGHERA’ MENO DEL 2012″. CHI HA RAGIONE?

AG.RF.(MP).31.05.2014

“riverflash” – E’ stata la Banca d’Italia a lanciare l’allarme: il prelievo sulle prime case dovrebbe aumentare di oltre il 60% rispetto al 2013, con un’aliquota del 2,5 per mille: “Considerando un’abitazione principale non di lusso, nella media dei comuni capoluogo il prelievo si è ridotto complessivamente di circa il 40% fra il 2012 e il 2013, ha scritto Bankitalia nella relazione annuale. Precedentemente il governo Letto aveva eliminato quasi del tutto l’Imu sulle abitazioni principali nel 2013, ma subito dopo è entrata la Tasi, imposta sui servizi indivisibili, che ha un’aliquota dell’1per mille, aumentabile fino al 2,5 per mille; i comuni però, possono applicare un’addizonale di 0,8 punti ed elevare l’aliquota fino al 3,3 per mille. Nel 2014, nell’ipotesi di applicazione della Tasi ad aliquota base, il prelievo aumenterebbe di circa il 12% (rimanendo comunque al di sotto del livello registrato nel 2012).  Se ciascun capoluogo applicasse un’aliquota pari al 2,5 per mille, il prelievo complessivo crescerebbe di oltre il 60%rispetto al 2013”. Tuttavia, nonostante l’allarme lanciato, lo stesso istituto di via Nazionale ha precisato che “per leggere il dato correttamente, occorre tener conto del fatto che l’incremento del 60%, è quantificato sulla base di un valore di partenza molto basso (quello del 2013), quando la tassazione patrimoniale sull’abitazione principale era stata soppressa per le abitazioni non di lusso. Data la sostanziale cancellazione dell’Imu nel 2013, il prelievo nel 2014 sarà necessariamente più alto: se ciascun capoluogo applicasse un’aliquota pari al 2,5 per mille, il prelievo complessivo crescerebbe di oltre il 60% rispetto al 2013, mentre nell’ipotesi di applicazione della Tasi ad aliquota base, il prelievo aumenterebbe di circa il 12% (rimanendo comunque ben al di sotto del livello registrato nel 2012)”.  A seguito delle dichiarazioni di Bankitalia, il governo non sembra preoccuparsi più di tanto e anzi, si dimostra tranquillo affermando: “ gli italiani con la Tasi pagheranno meno – ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio – rispetto al 2012, che è l’anno di riferimento, non è assolutamente così: se la si confronta con il 2013, quando l’Imu prima casa fu abolita, è un altro discorso; i parametri della Tasi vedono la tassa inferiore come impatto alla tassazione immobiliare presente negli anni normali; il 2013 è stato un anno anomalo perché fu abolita ‘una tantum’ l’Imu prima casa: ecco perché siamo sereni”. In merito alla questione, non sono dunque mancate le polemiche ad iniziare da Forza Italia che ha preso spunto dalla questione, per attaccare il governo: “chi ha ricevuto il bonus elettorale di Renzi, che in molti casi arriva a 40 euro, evidentemente lo utilizzerà per pagare la Tasi, e a dirlo non siamo noi ma Bankitalia”, ha dichiarato Gabriella Giammanco; “una vera e propria stangata che andrà a colpire tutti, a fronte degli 80 euro nelle buste paga solo di alcuni lavoratori”, ha aggiunto la senatrice Anna Maria Bernini. E infine Maurizio Gasparri: “La patrimoniale sulla casa si chiama Tasi. Lo ha certifica Bankitalia. È questo il vero volto della sinistra al governo”. Accuse respinte ovviamente dal Pd che accusa il centrodestra di aver creato confusione in merito alla tassazione sulla prima casa….. e come sempre più spesso succede in Italia in questo momento politico, le opinioni sono contrastanti se non addirittura contrarie tra le Banche e il Governo…. Ripresa o non ripresa, chi ha ragione? E gli italiani a chi devono credere?