di Andrea Pranovi (AG.RF. 24.09.2014) (ore 13,40) (riverflash) – È scaduto alla mezzanotte di venerdì 19 settembre il termine per stabilire le aliquote della Tasi (Tariffa sui Servizi Indivisibili) da parte dei comuni italiani. Sugli oltre ottomila comuni del nostro Paese, 7405 hanno rispettato i tempi previsti: in questi casi l’imposta sulla prima casa si pagherà in due rate, il 16 ottobre ed il 16 dicembre.
Secondo una stima dei Caf (Centri assistenza fiscale), riportata dal sito del Corriere della Sera, l’aliquota applicata sarà in media dell’1,95 per mille. La versione online del quotidiano di via Solferino riporta anche il dato calcolato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, secondo cui i comuni capoluoghi di provincia hanno deliberato un’aliquota media del 2,6 per mille, e quello della Cgia di Mestre, che prevede che la Tasi sarà più cara dell’Imu nella metà dei grandi comuni: cresce quindi la preoccupazione che la nuova tassa sarà più salata dell’Imposta municipale unica.
A far discutere è anche il meccanismo delle detrazioni: mentre con l’Imu era prevista una detrazione fissa di 200 euro, più 50 euro per ogni filgio a carico, con la Tasi sono i sindaci a scegliere, potendo applicare una maggiorazione dello 0,8 per mille finalizzata proprio al finanziamento delle detrazioni. Soltanto il 35,9% dei comuni ha introdotto uno sconto: il 19% di essi ha optato per detrazioni legate alla rendita catastale della casa, il 15% ha stabilito una detrazione fissa e il 13,3% ha concesso agevolazioni per i figli a carico. Soltanto 179 comuni, invece, hanno tenuto conto dei figli portatori di handicap.
Le aliquote approvate dai comuni, secondo il calcolo realizzato da Assosoftware-It Working, sono oltre 98mila. Il Sole-24 Ore parla di “un prelievo ormai fuori controllo” e di “un vero e proprio labirinto per professionisti e contribuenti”. Crea confusione anche la normativa che pone a carico degli inquilini una quota compresa tra il 10 ed il 30% dell’ammontare complessivo dell’imposta: i comuni, quindi, non possono azzerare la quota di versamento a carico del detentore e prevedere il pagamento totalmente a carico del proprietario.
Il Comune di Roma ha stabilito l’aliquota per gli immobili locati al 2,5 per mille, con una quota dovuta dall’inquilino pari al 20%. Situazione diversa per i poco più di 600 comuni che non hanno deliberato le aliquote entro la data prevista: la tassa sulla casa di abitazione si pagherà in un’unica rata il 16 dicembre, con un’aliquota di base dell’1 per mille.
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