AG.(Maura Peripoli).09.12.2018
“riverflash” – Non ti chiami Roma se… non ti fai rimontare all’ultimo minuto, non perdi la testa dopo aver subito un gol, non approfitti delle situazioni (11 contro 9) e non difendi con “le unghie e i denti” il vantaggio acquisito! Ma questa è la Roma quest’anno e nessuno si inventi qualcosa di diverso: la squadra di Di Francesco ieri a Cagliari, ha mostrato il suo lato peggiore o meglio ha dimostrato come e’ possibile “suicidarsi” dopo aver avuto in mano la partita per 70 minuti, convincendo anche maggiori “irriducibili ottimisti”, che con questa squadra tutto è possibile. Ieri sul campo del Cagliari è successo un po’ di tutto: con Cristante e una punizione di Kolarov (deviata), i giallorossi vanno in vantaggio per 2 a 0, contro un avversario non certamente irresistibile. Con il solito modulo 4-3-2-1 dunque, con Olsen in porta, la linea difensiva formata da Florenzi, Fazio, Manolas e Kolarov, la coppia di centrocampo Cristante-Nzonzi, Zaniolo trequartista con Under e Kluivert sulle ali, e Schick centravanti, la squadra di Di Francesco, prende subito in mano la partita, imponendo il proprio gioco e arrivando così al vantaggio in meno di un quarto d’ora: cross di Florenzi da destra, tocco di Kluivert che con un perfetto passaggio smarca Cristante che va in gol con una gran botta dalla distanza, di sinistro. La partita è stata abbastanza equilibrata, il Cagliari ha avuto qualche fiammata, ma è sempre la Roma a dominare, raddoppiando con una punizione di Kolarov (e un pò di fortuna dovuta ad una deviazione di Cerri) e la squadra di Di Francesco, rientra negli spogliatoi con un “rassicurante” vantaggio di 2 gol. Ma il Cagliari non si arrende e riaccende la partita, provando in tutti i modi ad andare a segno: (c’è stato anche un episodio contestato per un mani di Kolarov (braccio attaccato al corpo in area, ma all’esame diretto della Var a bordo campo, l’arbitro Mazzoleni non ha ravvisato gli estremi del rigore). I rossoblu, non si fanno però intimorire dalla mancata decisione e continuano a spingere fino al gol di Ionita al 40esimo, che riapre la partita. Da quel momento, il Cagliari rabbioso, prende coraggio, mentre la Roma crolla e va in confusione, fino al momento “chiave” della partita: Faragò compie un brutto fallo su Olsen che para a ripetizione e poi resta a terra perdendo tempo, l’arbitro Mazzoleni si ritrova circondato e sommerso dalle proteste. L’allenatore Maran era già stato espulso e nel capannello che si era formato, Mazzoleni ammonisce e poi espelle Ceppitelli per proteste, e subito dopo fa altrettanto con Srna. Cagliari dunque in nove sull’1-2 al 94′, potrebbe sembrare fatta e invece la Roma è completamente “nel pallone” per rimanere in termini calcistici e si fa sorprendere da Sau che sigla il definitivo 2-2, mentre lo stadio esplode per la gioia e i giallorossi tornano negli spogliatoi annichiliti: l’ennesima figuraccia è servita. Di Francesco, a dir poco amareggiato, ha così commentato a fine partita: “Sono tanto arrabbiato e dispiaciuto, è stata una partita assurda, ma siamo questi; non si può prendere un gol cosi’, siamo troppo fragili”. Già, la Roma è troppo fragile e dopo aver sprecato un’infinità di punti in campionato, ancora una volta, è costretta a raccogliere “i cocci” e ricominciare.. anche se la sensazione è che non ci siano più nemmeno quelli da raccogliere…
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