Di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 20.08.2015) (river flash) – Ad un passo dal Parco Regionale dell’Appennino – Monti Simbruini, nella città di Subiaco, in provincia di Roma e quasi al confine con l’Abruzzo, cinquecentocinquanta anni fa due prototipografi tedeschi, Arnold Pannartz e Konrad Sweynheym, raggiunsero il monastero benedettino di Subiaco e lasciarono la preziosità e magnificenza del primo libro stampato in Italia. Per essere precisi sono due le opere in questione, il “De Oratore” di Cicerone e il “Lattanzio”, nonché le protagoniste dell’esposizione dedicata proprio al primo libro stampato in Italia, dal titolo “Subiaco 1465-2015”.
In mostra presso la Rocca Abbaziale di Subiaco fino al 31 ottobre 2015 ad ingresso gratuito (solo fino al 23 agosto visitabile tutti i giorni, nel restante periodo solo nei weekend), le opere sono scrupolosamente esposte nella terza sala, detta dei Banchetti, e illuminate in modo evocativo. Le altre sale dello storico palazzo della Rocca Abbaziale sono dedicate all’informazione sulle attività che svolgevano i monaci benedettini, sugli scrittoria e sui codici manoscritti sublacensi. Nell’ultima e quarta sala è stato persino installato un torchio tipografico e un compositoio che ricostruiscono la storia della tecnica della stampa a caratteri mobili.
Il progetto dell’allestimento è a cura di Valerio Ottavino e Marco Valentini, che si sono avvalsi della consulenza di Maria Antonietta Orlandi e Donatella Trastulli della Biblioteca nazionale di Santa Scolastica. Un’occasione per celebrare un importante anniversario, ma anche per dare la possibilità a tutti di andare a fondo sia sulla storia della stampa in Italia che sulla nascita di una pratica imprescindibile per tutti e alla base della libertà e della divulgazione.
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