AG.RF.(MP.07.10.2016
“riverflash” – Oggi gli studenti scenderanno in piazza in 70 città italiane, per dire no alla “Buona scuola”, perché vogliono essere loro a decidere, rivendicando la democrazia nelle suole. “Decidiamo noi” è il loro slogan, perché nella riforma, non c’è nulla che funzioni. E quella di oggi, probabilmente sarà la prima di tante altre manifestazioni (la seconda infatti, è in programma per il 29 ottobre), giorno scelto non a caso, che rappresenta l’apertura ufficiale della campagna elettorale sul referendum costituzionale. “I comitati di valutazione sono diventati uno strumento nelle mani dei presidi per esercitare il loro autoritarismo e la competizione tra i docenti”, denunciano dal coordinamento nazionale dell’Unione degli Studenti “l’alternanza scuola-lavoro, che avrebbe potuto potrebbe essere davvero innovativa, è stata intesa come mero sfruttamento, per prestare lavoro gratuito nelle aziende. Servono codici etici per le aziende che seguono questi percorsi, in quanto durante quest’anno si sono verificati casi di alternanza con aziende che inquinano i territori o con aziende indagate per infiltrazioni mafiose”. Il sindacato degli studenti poi, ha preso una posizione netta nei confronti delle riforme costituzionali e del referendum del prossimo 4 dicembre (voterà no), nell’ottica di un’idea di stretta “continuità tra democrazia, istruzione e Costituzione”, così come scritto sul suo sito. Il Governo ovviamente, accusa gli studenti di essere conservatori ma “noi pensiamo che la Costituzione vada cambiata, ma non accentrando il potere nelle mani dell’esecutivo, né utilizzando metodi demagogici”. Stamattina dunque, studenti e insegnanti insieme, si mobiliteranno contro la “Buona Scuola”, tutti insieme, uniti anche agli universitari, perché “l’università e la democrazia devono essere per tutti e questa battaglia, passa anche per il referendum: viene contestato soprattutto il crollo degli investimenti perché lo “Student Act”, con i suoi tagli, pregiudica il diritto allo studio”. E come accennato sopra, questa non sarà una protesta isolata, ce ne saranno altre “protesteremo fino alla fine, anche contro la riforma costituzionale, perché riteniamo che tra le due riforme ci sia un legame imprescindibile”.
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