AG.RF.(MP).28.01.2015
“riverflash” – Alla fine la tempesta perfetta non c’è stata e i metereologi americano non hanno fatto proprio una bella figura. Avrebbe dovuto essere la bufera di neve del secolo e l’allarmismo intorno all’evento “mancato”, è stato veramente eccessivo. Cosa rimane allora di New York a seguito degli ammonimenti dei metereologi per una situazione metereologica che non si è verificata nei termini annunciati? L’immagine della Grande Mela, è quella di una città spettrale, deserta, come non siamo abituati a vederla perché è “storicamente” una metropoli che non si ferma mai… In effetti il “coprifuoco” decretato dal sindaco Bill de Blasio ha funzionato, a partire dal divieto assoluto di circolazione delle auto private che ha regalato ai newyorkesi uno spettacolo raro, fin dalla serata di lunedì. Con i luoghi simbolo della città – da Times Square a Broadway – insolitamente deserti, con le serrande abbassate di negozi, ristoranti, locali, teatri. Passata la notte – in cui ha continuato a nevicare, ma con intensità inferiore al previsto – la Grande Mela si è svegliata in un clima ancor più surreale: strade vuote, le grandi arterie che da nord a sud attraversano Manhattan trasformate in enormi piste bianche su cui camminare tranquillamente a piedi. Niente auto, taxi gialli, scuolabus, in quella che di solito è l’ora di punta mattutina. Solo qualche mezzo di emergenza. Deserte anche le fermate degli autobus, chiuse le stazioni della metropolitana e quelle ferroviarie. Tutti sono rimasti a casa, come avevano raccomandato le autorità. E chiusi sono rimasti per tutta la notte i ponti e i tunnel che collegano l’isola di Manhattan al resto della città. Pochissime le attività commerciali aperte, anche quelle in cui solitamente si può entrare 24 ore su 24. E la giornata è trascorsa così, anche se in poche ore tutto è ritornato alla normalità. “Abbiamo schivato una potenziale situazione difficile, ha commentato il sindaco, ma la prudenza non è mai troppa”. Nel frattempo la tempesta è andata a fare il suo dovere a Boston e Philadelphia, letteralmente sommerse dalla neve, mentre rimane ancora l’emergenza, in 7 Stati: New York, New Jersey, Pennsylvania, Connecticut, Rhode Island, Maryland, New Hampshire e restano i disagi per il traffico aereo, dopo la cancellazione di oltre 7.000 voli.
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