SPROLOQUIO DI DEBORAH SERRACCHIANI, RENZI CI METTE UNA PEZZA, GENOVESE VA IN GALERA

di Stefano Celestri (AG.RF 15.05.2014) ore 23:39

(riverflash) – Francantonio Genovese, deputato del Partito Democratico, si è costituito stasera ed è entrato nel carcere di Messina, città di cui è stato sindaco dal 2005 al 2008.

Nel marzo 2014 il GIP  della Procura di Messina chiede l’arresto di Genovese per reati tributari nonché per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato ed alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Oggi 15 maggio, prima volta nella storia di Montecitorio, la Camera dei Deputati ha autorizzato la richiesta di arresti nei confronti dell’ On. Francantonio Genovese con 371 si, 39 no e 13 astenuti con voto palese. Tra i 39 no ci sono 6 deputati PD, a dimostrazione che il partito non è compatto sulla linea dettata dal premier.

Clamoroso lo sproloquio di ieri, 14 maggio, di Debora Serracchiani, vicepresidente del PD e governatore del Friuli-Venezia Giulia che ha insinuato: “Su Genovese M5S profuma d’imbroglio e di vecchia campagna elettorale. Fuori la faccia e votino come il PD: sì all’arresto”.  Quando il MoVimento 5Stelle ha insistito per ottenere subito l’autorizzazione a procedere, la Serracchiani ha avuto il colpo di genio costruendo il teorema: “Se votiamo in modo segreto, c’è rischio che non si proceda contro Genovese perché il M5S voterà in segreto contro il suo arresto e gli italiani penseranno che è stato il PD”.

Un tentato sabotaggio? Sarebbe l’imitazione di quanto successo lo scorso 28 dicembre, quando apparve sul blog di Beppe Grillo il post: “Prendete un fucile e andate ad ammazzarli uno a uno a casa”. Roberto Giachetti, deputato PD, si è prima indignato con Grillo, poi gli ha chiesto scusa perché l’autore del post, prontamente smascherato è stato Nilo Piacenza, così si firma il commentatore, che è il fondatore della pagina Facebook del comitato per la candidatura di Renzi alle primarie «Adesso Carpi». Una figuraccia, ma Debora Serracchiani sostiene che è il M5S a giocare sporco e viene messa all’angolo perché i pentastellati dichiarano pubblicamente di votare in modo palese.

Una situazione critica e a tirare fuori d’impaccio il PD è sceso in campo Matteo Renzi: “Non mi faccio mettere all’angolo”, quindi ha chiesto al suo partito di votare in modo palese.