7 Set 2015
SPECIALE MOSTRA DI VENEZIA – lunedì 7 settembre (DAY 6)
dal Lido di Venezia Luigi Noera – Foto per gentile concessione Asac – la Biennale di Venezia (AG.RF 07.09.2015) ore 08:00 (riverflash) –Oggi è la giornata delle sorprese. Per la prima volta alla mostra un cineasta dal Sud Africa. Oliver HERMANUS presenta The Endless River, thriller e non solo che sorprenderà per il ritmo e linguaggio utilizzato. Mentre il poliedrico regista israeliano Amos GITAI analizza con Rabin, the Last Day l’assassinio del premier israeliano laburista Yitzhak Rabin e l’attuale società israeliana intrisa di fondamentalismo religioso. Fuori concorso l’opera postuma e film cult degli anni ’90 Non essere cattivo di Claudio Caligari. E’ il racconto del mutato consumo e commercio di stupefacenti. Non è un semplice spaccato fenomenologico del nuovo mondo tossico, ma, più ambiziosamente, la fotografia dell’esito finale del mondo pasoliniano: oggi Accattone va in discoteca, consuma e spaccia cocaina e pastiglie. La ricerca sul campo è stata fondamentale e ha portato alla luce una miniera di fatti e racconti di vita: un quadro antropologico impressionante per quantità e verità da cui, più che un nuovo Accattone o un nuovo Amore tossico, potrebbe forse uscirne un nuovo Mean Streets. Per la Sezione Orizzonti due film: MADAME COURAGE del magrebino Merzak Allouache, storia di droga e di . . . L’altro film è WEDNESDAY, MAY 9, dell’iraniano Vahid Jalilvand, che denuncia con originalità la situazione di ingiustizia sociale e di malcontento in Iran. Per Le Giornate degli Autori il regista italiano Ascanio Celestini presenta VIVA LA SPOSA con Alba Rohrwacher. Un’Italia senza speranze, ma non disperata: un poeta e una strampalata compagnia di giro in un road movie tutto italiano con tanti personaggi. Ognuno di noi li incontra per strada ma non conosce quali storie si nascondano dietro i loro volti. E in mezzo a tutte queste storie c’è anche quella dell’americana che gira l’Italia vestita da sposa. Dal Sud America un’altra sorpresa con il film LA MEMORIA DEL AGUA del cileno Matías Bize, ossia Il dolore come detonatore della vita e della speranza. I Venice Days chiuderanno con la proiezione del doc INNOCENCE OF MEMORIES – ORHAN PAMUK’S MUSEUM AND ISTANBUL dell’inglese Grant Gee. L’immaginazione di Orhan Pamuk prende forma nella memoria di una città.Per La Settimana della Critica il film in concorso ANA YURDU (MOTHERLAND) del turco Senem Tüzen. Emancipazione e i fantasmi del passato di una giovane scrittrice. Anche oggi per Venezia Classici l’offerta è varia. Tra i quattro film scelti dal Leone d’Oro alla Carriera Bertrand Tavernier verranno proiettati HEAVEN CAN WAIT (IL CIELO PUÒ ATTENDERE) del 1943 di Ernst Lubitsch e LA LUPA del 1953 di Alberto Lattuada. Insieme ai documentari UMUT (SPERANZA) del 1970 di regista turco Yilmaz Güney, MIFUNE: THE LAST SAMURAI del giapponese Steven Okazaki e JACQUES TOURNEUR LE MÉDIUM (FILMER L’INVISIBLE) di Alain Mazars. Infine nello Spazio Giardini l’incontro con Arturo Brachetti condotto da Nicola Lagioia, prima della proiezione di I MOSTRI (1963) di Dino Risi.