22 Mar 2016
Speciale Cannes: L’isola di Capri nel film Il Disprezzo di Jean Luc Godard icona e linea maestra della 69esima edizione
di Luigi Noera – 22 marzo – Foto per gentile concessione del Festival de Cannes. Presidenti di Giuria George Miller e Naomi Kawase, mentre Valérie Donzelli presiederà la 55esima Semaine de la Critique.
E’ tutto racchiuso in un memorabile fotogramma del film del 1963 ambientato tra Roma e l’isola di Capri. La scalinata, il mare, l’orizzonte: ascesa di un uomo verso il suo sogno, in una calda luce mediterranea che vira verso una colorazione dorata. La definizione di una immagine come un ricordo senza tempo così quella utilizzata all’inizio del film di Jean Luc Godard definisce il cinema che sostituisce il nostro sguardo con un mondo in armonia con i nostri desideri.
E così è anche per Michel Piccoli che nel 2016, dal tetto della famosa villa caprese progettata dallo scrittore Curzio Malaparte, aprirà il tappeto rosso del 69esimo Festival di Cannes. E’ una scelta simbolica, dal momento che ci ricorda come la realizzazione del film – considerato da molti come uno dei migliori mai realizzato in CinemaScope con l’interpretazione della coppia Piccoli – Bardot insieme a Fritz Lang, con la fotografia di Raoul Coutard, la musica di Georges Delerue, etc. – abbia influito sulla storia del cinema e della cinefilia.
Alla vigilia del suo 70esimo anniversario dalla prima edizione, con questa scelta di essere contemporaneamente palinsesto e con questa inequivocabile pellicola il Festival ribadisce il suo impegno dalla sua fondazione: rendere omaggio alla storia del cinema, e ad accogliere nuovi modi di creare e di vedere . La scalinata rappresenta una sorta di ascensione verso l’orizzonte infinito di uno schermo cinematografico.
Il manifesto del 69esimo Festival di Cannes è stato ideato da Philippe Savoir (Filifox) grazie all’opera prestata da Hervé Chigioni e dal grafico Gilles Frappier.
Si delinea così la linea che seguirà il Festival, dopo la nomina dei Presidenti di Giuria. Sappiamo già di George Miller a presiedere la Giuria della selezione ufficiale, ma adesso anche la sezione Cinefondation e Cortometraggi ha il suo presidente di Giuria.
Infatti con una tempistica che solo i francesi hanno, è stata annunciata, poco prima della presentazione dell’inaugurazione della 66esima Berlinale, la nomina del regista australiano nonché sceneggiatore e produttore George Miller a guida della Giuria del 69esimo Festival di Cannes che assegnerà la Palma d’Oro al termine del prossimo festival che si terrà dal 11-22 Maggio.
Dopo aver ricevuto l’invito da Cannes, George Miller ha commentato entusiasta: E’ assolutamente un piacere! Ritrovarsi in mezzo a questo festival alla scoperta di tesori cinematografici provenienti da tutto il pianeta, trascorrendo il tempo in appassionati dialoghi con gli altri membri della giuria. Per me è un onore esserci. E verrò suonando le campane a festa!
Reduce da Cannes lo scorso maggio con il suo nuovo Mad Max: Fury Road in una cavalcata fantastica sugli schermi del Palazzo del Festival. Il film, presentato fuori concorso nella Selezione Ufficiale, ha segnato il ritorno non solo del protagonista della leggendaria saga per i milioni di fan di Max Rockatansky, ma anche il ritorno del suo creatore, George Miller, e del cinema visionario che lui ha inventato 30 anni fa noto in tutto il mondo. Da parte del Festival di Cannes è stato sottolineato, annunciando la sua nomina, che il fatto segna una volontà di omaggiare il cinema di genere in un festival. Ma soprattutto, l’invito a un grande cuore cinefilo e a un grande essere umano.
Ma è anche interessante la nomina della regista giapponese Naomi Kawase a presiedente della giuria Cinéfondation e Cortometraggi.
La regista è stata già presente nel 2015 nella sezione indipendente Un Certain Regard inaugurandola in maniera poetica con il suo film Le Ricette della Signora Toku (An). Nell’annunciare la nomina è stato sottolineato che ci sono alcuni registi le cui carriere sono costantemente legate con il Festival, con tanta gioia degli organizzatori. La collaborazione di Naomi Kawase con Cannes è iniziata nel 1997, quando appena 27enne, è diventata la più giovane vincitrice della Camera d’Or per il suo film Suzaku (Moe non Suzaku). La promessa di questa scoperta è stata da allora ribadita più volte – come dimostra la partecipazione e selezione in concorso di tutta una serie di suoi lungometraggi: Shara (Sharasojyu) nel 2003, The Mourning Forest (Mogari no Mori) nel 2007, Hanezu (Hanezu no tsuki) nel 2011 and Still the Water (Futatsume no mado) nel 2014.. Inoltre nel 2013 ha fatto parte della Giuria presieduta da Steven Spielberg.
Nei suoi film Naomi Kawase utilizza budget limitati e preferisce attori non professionisti – segno distintivo del regista di aver iniziato nel genere documentario, che l’ha portata alla ribalta dopo essersi diplomata alla scuola di fotografia di Osaka. Il suo documentario del 1992 Embracing (Ni tsutsumarete), in cui descrive la ricerca per il padre che l’ha abbandonata, e Genpin nel 2010, in cui si esplora il tema delle donne che hanno optato per il parto naturale, sono due esempi eccezionali.
Con The Mourning Forest (Mogari no Mori) nel 2007, che raccolse il Grand Prix a Cannes, la fama della regista è cresciuto ancora di più. Film dopo film, Kawase ha sperimentato con una varietà di generi e formati e approfondito i temi autobiografici a lei più cari: i legami familiari, il rapporto umano con il tempo e la perdita, e una celebrazione della natura, in particolare nella sua regione natale di Nara al centro del Giappone.
E ‘stato in questa regione che nel 2010 ha fondato il Nara International Film Festival, dedicato a promuovere il lavoro di giovani registi – un impegno che Naomi Kawase saprà senza dubbio sostenere durante la sua presidenza della Cinéfondation e del Short Film.
Quando la sua nomina è stata annunciata, Naomi Kawase ha detto: I film arricchiscono la vita delle persone, e i loro mondi ispirano nuove possibilità. E ‘un po’ più di 100 anni da quando l’avvento dei film, e il suo potenziale è in continua espansione. E’ un mezzo eccezionale che può incarnare la diversità delle culture del mondo, e le storie raccontate nei film sono come un’altra vita che incanta il pubblico che li vede. I cortometraggi sono estremamente difficili, in rapporto alla questione di come una storia può essere descritta in così breve tempo, mentre contengono anche una miriade di possibilità ancora invisibili. E tra i film realizzati da studenti ci sarà la scoperta di un tesoro nascosto come una pietra preziosa, che mi rende molto ansiosa di partecipare a questa giuria, come in un viaggio di avventura.
Gilles Jacob ha aggiunto: Dalle sue radici giapponesi, Naomi Kawase (Caméra d’or 1997) prende la sua delicatezza estrema, i modi raffinati e l’eleganza morale. Il suo talento di visionaria ha contribuito a generare un intelligenza cinematografica e una sottile arte piena di mistero poetico ed elegante semplicità, convogliata attraverso le grandi emozioni della vita e i piccoli gesti della vita quotidiana. Quest’anno verrà a far parte della lunga serie dei grandi presidenti della giuria della Cinéfondation e del cortometraggio, da Martin Scorsese e Abbas Kiarostami, da Jane Campion, Hou Hsiao-hsien, John Boorman e ai fratelli Dardenne
Su invito del Festival, l’attore Laurent Lafitte ha accettato di ricoprire il ruolo di maestro di cerimonie per questa 69esima edizione. L’attore e comico presenterà la cerimonia di apertura mercoledì 11 maggio e quella della premiazione durante la cerimonia di chiusura di domenica 22 maggio.
Laurent Lafitte ha iniziato la sua carriera nel 1990 dopo un trionfo nello show dal titolo “Laurent Lafitte, comme son nom l’indique”, ha intrapreso la carriera nel cinema e il teatro. Interprete di Un pensionnaire della Comédie-Française nel 2012, nel 2011, è stato maestro di cerimonia per la 25esima Nuit des Molières.
Ha appena finito di girare Elle del regista olandese Paul Verhoeven e sta attualmente lavorando nell’ultimo film Au revoir là-haut di Albert Dupontel. Lafitte sarà anche protagonista con Uma Thurman nel cast del prossimo film di Marjane Satrapi – un adattamento del romanzo di Romain Puértolas: “Il viaggio straordinario del fachiro rimasto intrappolato in un armadio IKEA”. Laurent Lafitte sostituisce Lambert Wilson che per due volte ha presentato Cannes nel 2014 e nel 2015.
In ultimo ricordiamo l’impegno del Festival per le nuove leve del Cinema internazionale. Infatti con Cinéfondation Atelier il Festival ospiterà la 12esima edizione con la quale inviterà al Festival di Cannes 16 giovani registi i cui progetti sono stati considerati particolarmente promettenti. Insieme a loro produttori, essi potranno incontrare potenziali partner, un passo necessario per completare il loro progetto e avviare la realizzazione del loro film. L’Atelier offre ai suoi partecipanti l’accesso a co-produzioni internazionali, accelerando così il completamento del film.
Cinéfondation Atelier è stato creato nel 2005 per stimolare la produzione cinematografica creativa e favorire la nascita di una nuova generazione di cineasti. Finora, su 171 progetti accompagnati, 126 sono stati rilasciati nelle sale e 18 sono attualmente in pre-produzione. Per la 12esima edizione di Atelier, sono stati selezionati 15 progetti provenienti da 14 paesi, tra registi esordienti e non.
Dal 13 al 19 maggio, Atelier organizzerà incontri con i registi per i professionisti dell’industria cinematografica interessati ad investire nei loro progetti.
Di seguito l’elenco dei Livre des Projets che saranno disponibili online a inizio aprile in www.cinefondation.com :
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Apprendiamo in questo momento che la Giuria della Settimana della Critica, sezione a latere del Festival giunta alla 55esima edizione che mette in mostra giovani talenti, è composta eccezionalmente da 5 registi importanti che hanno girato il loro primo o secondo film negli ultimi 5 anni. Presidente di giuria sarà Valérie Donzelli, che l’anno passato ha presentato in concorso lo scabroso Marguerite e Julien. Accanto a lei Alice Winocour scoperta della Settimana della Critica con Agustine (2011) e Maryland presentato nella sezione Un Certain Regard nel 2015 e vincitore del César per la migliore sceneggiatura di Mustang. Nadav Lapid regista di L’Institutrice selezionato nel 2014 che è stato salutato dalla stampa come uno dei più importanti film del cinema israeliano. David Robert Mitchell in concorso nel 2014 alla Settimana con It Follows è già diventato un cult per una generazione di spettatori e infine Santiago Mitre, vincitore del Gran Premio Nespresso nel 2015 con a Paulina, un lavoro tra i più potenti del giovane cinema argentino che uscirà sugli schermi francesi il 13 aprile.
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Rive Gauche – Film e Critica dice:
Pubblicato il 30-03-2016 alle 12:07
[…] Speciale Cannes: L’isola di Capri nel film Il Disprezzo di Jean Luc Godard icona e linea maestra d… […]
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Giovanni Visetti dice:
Pubblicato il 30-03-2016 alle 13:11
Su YouTube è caricato un breve ma interessante documentario relativo alle riprese capresi di “Le mépris”. (9’32”, b/n)