19 Lug 2013
SPAGNA, LO SCANDALO FONDI NERI INCASTRA RAJOY: GOVERNO A RISCHIO
AG RF FT 19.7.2013
MADRID (RIVER FLASH)- L’ex tesoriere del Partido Popular spagnolo, Luis Barcenas, avrebbe ammesso oggi ai magistrati di aver consegnato contanti nel 2008, 2009 e 2010 all’attuale premier Mariano Rajoy e alla numero due del partito, la segretaria generale Maria Dolores de Cospedal.
Nel corso dell’interrogatorio, in corso da cinque ore, Barcenas avrebbe ammesso inoltre davanti al giudice istruttore dell’Audiencia Nacional, Pablo Ruz, di essere l’autore della contabilità in nero del Partido Popular per lameno vent’anni e che i documenti rivelati lo scorso 31 gennaio da El Pais sui conti segreti sono scritti di suo pugno. Sempre secondo le stesse fonti citate dai media spagnoli, al magistrato l’ex tesoriere avrebbe consegnato una pen-drive con la contabilità occulta.
L’esito dell’interrogatorio rischia di essere deflagrante per il premier Raoy contro il quale si levano incessanti richieste di dimissioni, in particolare dal fronte socialista di opposizione. Il leader del Psoe, Alfredo Perez Rubalcaba, già ieri aveva convocato un’improvvisata conferenza stampa a Madrid per chiedere nuovamente le “dimissioni immediate” di Rajoy annunciando “l’interruzione di ogni rapporto con il Pp”.
Il caso era esploso a gennaio ma l’escalation di rivelazioni è ormai arrivata a toccare i vertici del partito, compresa la segretaria Maria Dolores de Cospedal. Rajoy era già stato accusato di aver ricevuto “appannaggi” in nero quando era ministro del governo di Josè Maria Aznar, ma le prove non si erano mai trovate. Ora il quadro cambia.
L’escalation giudiziaria avvalora la denuncia dell’altro grande quotidiano di Madrid, El Mundo: sms tra Rajoy e Barcenas, prima dell’arresto di quest’ultimo a giugno, che dimostrerebbero come il capo del governo avesse chiesto a Barcenas di arginare lo scandalo, proteggendolo dall’inciesta sui fondi neri. Troppo tardi. Barcenas oggi ha parlato, Rajoy è nell’occhio del ciclone e anche il governo ora rischia di implodere.
Ma il premier non ci sta. “Porterò a termine il mandato che mi hanno affidato gli spagnoli. Lo Stato di diritto non cede al ricatto”.