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I SONETTI D’AMORE DI SHAKESPEARE AL GLOBE THEATRE

downloaddi Sabrina Sciabica (AG. RF. 05.09.2016)

(riverflash) – Stasera (5 settembre), il 19 e il 26 settembre alle ore 21, e nei giorni dall’8 all’11 settembre alle ore 18, il Globe Theatre di Villa Borghese omaggia il Bardo con uno spettacolo di poesia in cui l’antico si mischia al contemporaneo e la parola si intreccia con la musica.

Il titolo dello spettacolo, ripetuto dopo il successo dello scorso anno, è Sonetti d’amore, viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare, con l’ideazione e la regia di Melania Giglio.

La contaminazione, prima di tutto, è evidente in questa regia in cui si mettono in scena 4 personaggi, 4 voci che declamano i versi selezionati tra i più belli del poeta inglese. In scena incontreremo Alfonso Veneroso (William Shakespeare), Melania Giglio (la sua Musa), Sebastian Gimelli (il Conte di Southampton), Francesca Mària (la dark lady).

Lei, Melania, l’abbiamo vista più volte recitare in questo palco e, proprio per rimanere all’interno della rassegna shakespeariana e portare in scena gli scritti meno celebri del drammaturgo inglese, la splendida attrice ha ideato questa perla: una raccolta di versi abbelliti da una selezione musicale che va da Marvin Gaye a Amy Winehouse, da Leonard Cohen a Alanis Morissette.

I 4 personaggi sono il mezzo per affrontare e legare tra loro i temi più svariati. Shakespeare scrisse oltre 150 sonetti che furono pubblicati per la prima volta insieme da un editore londinese nel 1609, probabilmente senza l’autorizzazione e la revisione dell’autore. Argomento fondamentale è l’amore, declinato in tutte le sue sfumature, dall’ammirazione, all’amicizia, alla gelosia.

I primi sonetti sono i più conosciuti dell’autore e sono quelli in cui si parla dell’innamoramento. Nonostante innumerevoli studi, la vita di Shakespeare ha ancora molti aspetti misteriosi, come l’ispirazione dei primi 126 canti ad un Fair Youth – che con molte probabilità era il conte di Southampton, le cui iniziali sono presenti nella  dedica  della prima pubblicazione. Vi sono, ancora, numerosi versi dedicati ad una Dark Lady riconducibile alla tenutaria di un bordello londinese – se non addirittura, quando raggiunge una bruttezza spaventosa, al male o alla morte.

Ciò che è certo, è che l’amore è onnipresente, insieme a numerosi temi dell’esistenza umana come le paure degli uomini, la solitudine, l’angoscia, il timore dell’oblio e – a tal proposito –  il tema della letteratura che, come l’arte, rende il suo soggetto immortale:

Finché uomini respireranno o occhi potran vedere,

Queste parole vivranno, e daranno vita a te.

(dal sonetto n. 18, dedicato anch’esso al  bel giovane).

Nelle note di regia leggiamo l’intenzione di celebrare il poeta inglese – definito da Samuel Coleridge “una mente androgina” – per la sua capacità “di unire in sé il maschile e il femminile, la passione carnale e la sublimazione, la vita e la morte.”

Melania Giglio, di origini piemontesi, della scuola di Ronconi, è qui regista, attrice ed eccezionale cantante dalla voce penetrante e profonda, con un notevole timbro dark – ha già incantato il pubblico cantando in greco antico in una inedita versione dell’Edipo Re di Sofocle con la regia di Daniele Salvo e in altre rappresentazioni al Teatro Greco di Siracusa.

Il risultato è una pièce originalissima, vivace e intensa, in cui tutta l’energia e la vitalità del palcoscenico si sprigionano e si trasmettono agli spettatori che ne usciranno certamente stupiti ed entusiasti. Per questi motivi, per chiudere in bellezza la stagione estiva, per rivedere il teatro con il tetto di stelle, in chiusura i primi di ottobre fino alla prossima estate, lo spettacolo è altamente consigliato.

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