AG.RF.(redazione).29.11.2018
“riverflash” – Con 1/3 di detenuti stranieri nelle carceri italiane pari a oltre 20mila su un totale di poco meno di 60mila reclusi è necessario sostenere il lavoro e la collaborazione con le cooperative sociali per facilitare da un lato il recupero e il reinserimento nella legalità della popolazione carceraria e dall’altro offrire opportunità di impiego e integrazione anche ai 3,7 milioni di immigrati regolari extra Ue residenti in Italia. Ciò è quanto afferma l’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati del Ministero della Giustizia. “Il lavoro delle cooperative che operano nella legalità e nella trasparenza è strategico per la crescita dell’economia e la coesione sociale – afferma Uecoop – con una risposta importante da parte di chi arriva da altri paesi visto che gli addetti nelle imprese cooperative partecipate da stranieri sono cresciuti del +25,9% negli ultimi otto anni con il 2018 che registra oltre 45mila occupati. Il mondo delle cooperative, si sta rilevando un formidabile motore di integrazione per migliaia di stranieri che in questi anni sono arrivati in Italia alla ricerca di un futuro con quasi 636mila persone che tra il 2013 e il 2017 hanno acquisito la cittadinanza all’interno di un percorso di integrazione fatto di doveri e diritti, relazioni sociali, studio ma soprattutto occupazione. Il lavoro viene percepito come una delle misure strategiche per l’inserimento dei migranti da oltre 6 italiani su 10 favorevoli a tirocini gratuiti nelle aziende a cui, secondo l’84 degli italiani, bisogna affiancare corsi obbligatori di lingua che è requisito fondamentale per capire e integrarsi nella comunità. Un percorso che per i più piccoli parte dalla scuola con le primarie italiane dove 1 alunno su 10 è straniero per un totale di oltre 302mila ragazzi con una crescita del 38,8% in dieci anni, come emerge da un’analisi di Uecoop su dati Miur. La scuola, insieme al lavoro è una delle sfide principali per una reale integrazione degli immigrati in un percorso didattico e di sostegno che in Italia è supportato da 12mila cooperative sociali e di istruzione”.
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