AG.RF 23.01.2015 (ore 11:59)
(riverflash) – Si è suicidato impiccandosi con le sue lenzuola nel carcere di Media Sicurezza di Marassi. Si chiamava Bartolomeo Galliano, aveva 55 anni. Si trovava in carcere perché aveva ucciso e ferito prostitute e transessuali oltre a rendersi protagonista di clamorose evasioni. Nato a Nicosia, in Sicilia, si era trasferito in Liguria. Bartoleo Galliano il primo delitto lo commise nel 1981 uccidendo con una grossa pietra la sua compagna, una prostituta di 26 anni. Lasciò il corpo lungo il ciglio dell’autostrada Genova-Savona. Catturato, venne dichiarato incapace di intendere e volere e mandato per otto anni nell’ospedale psichiatrico di giudiziario di Aversa. Due anni dopo, però, compì la prima di una serie di evasioni. In quell’occasione sequestrò una famiglia a Massa. La sua fuga si concluse con una sparatoria nella quale rimase ferito. Venne rispedito all’ospedale psichiatrico di Montelupo, ma nel 1989 evase ancora, questa volta lasciando una lunga scia di sangue dietro di sé. Dopo aver ucciso un transessuale uruguaiano a Cantalupa, nel Milanese, il giorno di San Valentino uccise un travestito nel quartiere di Carignano a Genova e nello stesso giorno sparò in faccia a una prostituta di 29 anni. Nuovamente arrestato, finisce all’ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, ma evade ancora nel 1990 e ferisce una donna a Firenze. Catturato, evade di nuovo l’anno successivo e ferisce un metronotte a Pietra Ligure. Nel 2005 esce perché considerato «guarito», ma poco dopo incappa in una serie di altri delitti. In particolare rapine ed estorsione. Finisce in carcere a Marassi, a Genova. Il suo ingresso non è dei più facili. Ha molti litigi con gli altri detenuti, ma alla fine si calma e mantiene un comportamento impeccabile. Fino a dicembre scorso, quando, ottenuto un permesso premio per visitare la madre anziana a Savona, fugge sequestrando un panettiere e facendosi portare a Genova sotto la minaccia di una pistola. Scappa con una Panda in Francia, ma viene catturato a Mentone.
Galliano si era ferito volontariamente ieri, 22 gennaio, nella sua cella ed era stato trasportato nell’infermeria del carcere di Marassi, dove ha approfittato della maggiore libertà per fabbricare un cappio con le lenzuola e impiccarsi.
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