AG.RF.(redazione).07.09.2018
“riverflash” – E’ stato il Tribunale del Riesame di Genova a confermare il sequestro dei beni della Lega al fine di recuperare i 49 milioni di euro di rimborsi elettorali relativi alla truffa per cui è stato condannato in primo grado l’ex segretario Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito. Si tratta di un sequestro preventivo, che ha come finalità, anche la confisca diretta delle somme di denaro che sono state depositate o verranno depositate sui conti correnti e depositi bancari intestati o comunque riferibili alla Lega Nord, fino ad arrivare all’importo di euro 48.969.617″. Il Tribunale ha spiegato che “non esiste alcuna norma che stabilisca ipotesi di immunità per i reati commessi dai dirigenti dei partiti politici, ma anzi, esiste una precisa disposizione di legge che impone la confisca addirittura come obbligatoria nel caso in esame”. In merito alla vicenda, il vicepremier e ministro dell’interno, Matteo Salvini, si è così espresso: “Se vogliono toglierci tutto, facciano quello che credono: abbiamo gli italiani dalla nostra parte, sono vicende del passato: spero che la procura di Genova impegni il suo tempo sul disastro autostradale. Sono assolutamente tranquillo e sto attivamente lavorando sul tema dei migranti, i processi alla Storia non mi affascinano”. E ancora: “Lavoro per la sicurezza degli Italiani e mi indagano per sequestro di persona (30 anni di carcere), lavoro per cambiare l’Italia e l’Europa e mi bloccano tutti i conti correnti, per presunti errori di dieci anni fa”. Se qualcuno pensa di fermarmi o spaventarmi, ha capito male, io non mollo e lavoro con ancora più voglia”. Anche Di Maio ha voluto dire la sua: “I fatti riguardano il periodo antecedente alla gestione della Lega da parte di Matteo Salvini: sono sicuro che questa vicenda non ricadrà sul governo”. Infine, il premier Conte, ha commentato: “Questo è un momento difficile per la Lega: certamente non mi fa piacere come premier, che c’è una forza di governo, a cui, a partire da oggi, si dice “non avete più la possibilità di toccare un euro: tutto ciò è molto triste”. “Se uno fosse lungimirante – ha aggiunto parlando del pronunciamento dei giudici di Genova contro il partito del vicepremier – non dovrebbe augurarsi che a un partito democratico, che partecipa alla vita democratica, possa essere pregiudicato il suo esercizio al contributo alla vita democratica del Paese. Dovranno trovare soluzioni con gli avvocati”.
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