AG.RF 31.03.2016 (ore 07:31)
(riverflash) – Sequestrate polizze milionarie a Massimo Bianconi, ex-amministratore delegato di Banca Marche, una delle 4 banche “salvate” grazie al famoso decreto. Il torbido non c’è stato solo in Banca Etruria (il cui ex-vicepresidente babbo Boschi è sotto indagine per bancarotta fraudolenta) ma evidentemente c’è stato in tutte e 4 le banche.
Bianconi avrebbe commesso illeciti di ogni tipo a danno dei correntisti, degli obbligazionisti e degli azionisti. Si sarebbe arricchito con i soldi altrui. Ora definire gli obbligazionisti e i piccoli azionisti truffati degli “investitori che hanno rischiato” è osceno. Qui ci sono cittadini che hanno dato retta ai consigli di qualche direttore di banca e hanno acquistato titoli. Queste banche sono entrate in crisi perché i management ci mangiavano sopra; Bankitalia non controllava, la Consob non controllava e adesso la colpa sarebbe dei cittadini? E’ come dire ad un imprenditore che fallisce perché paga troppo pizzo alla mafia che è colpa sua perché non sa fare il suo mestiere.
Le Marche erano una regione modello dal punto di vista della piccola impresa. Ora centinaia di aziende spariscono, la disoccupazione sale e i cinquantenni perdono il lavoro. Molte banche negli ultimi anni non hanno dato una mano alle imprese, hanno speculato oppure hanno commesso illeciti. A Massimo Bianconi e a due imprenditori a lui vicini la Guardia di Finanza ha sequestrato nelle ultime settimane beni per oltre 18 milioni di euro. Intanto sale il malcontento per l’avvicinarsi della scadenza – che salvo miracoli non verrà rispettata – dei termini per il decreto sui rimborsi dei risparmiatori.
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