AG.RF 07.11.2014 (ore 20:22)
(riverflash) – Maxi multa per Sergio Scarpellini, il re del mattone di Roma Sud. Il suo regno è la Romanina e i palazzi del Governo sono il suo assegno mensile. Una fortuna che dura da 40 anni, da quando si mise in proprio dopo la morte del suo patron Alvaro Marchini. La Guardia di Finanza ieri ha sequestrato a Scarpellini beni per oltre 10 milioni tra cui due fuoriserie Ferrari e immobili di pregio nel centro di Roma. L’importo della confisca di beni è pari a quello dell’Iva non versata nel 2011 dalla sua società «Milano 90 srl». Il sequestro è stato disposto dal gip del Tribunale di Roma a seguito ad un accertamento fiscale nei confronti di «Milano 90 srl».
Dal 1997 Scarpellini senza un bando pubblico, ospita la politica: uffici per la Camera, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) e pure il Comune. La cifra, esatta, fa 48 milioni di euro l’anno, compresi i dipendenti che ci lavorano e sempre Scarpellini retribuisce. Montecitorio spende 30,5 milioni di euro a ogni bilancio, i contratti d’affitto non sono unici: tre per i tre palazzi Marini, scadenze dal 2016 al 2018. Proprietario di cavalli, partecipa molto ma vince poco. Nel recente premio Roma a Capannelle la Nuova Sbarra, scuderia di Scarpellini, ha presentato 3 cavalli, tutti comprimari. Con i purosangue non ha ultimamente fortuna. Per la sua statura poteva essere stato un fantino, ma non è così: nell’ippica ha fatto solo il proprietario.
Con la politica nasce nella sinistra comunista all’ombra di Marchini, ma poi si è allargato a tutto l’arco costituzionale, escluso il M5S, come lui stesso ha affermato: “In 13 anni ho distribuito 650mila euro a bianchi, rossi e verdi. Sono l’imprenditore delle larghe intese”.
Ha frequentato e frequenta sindaci di Roma, da Alemanno a Marino (con lui nella foto) Er Sor Sergio, oggi 76 anni può considerarsi uno specialista degli ascensori sociali. Da ragazzo ha iniziato facendo il fornaretto, poi ha comprato un piccolo immobile, lo ha venduto bene e ne ha comprato un altro per costruire il suo impero.
Della politica non ha grande stima, ammette che gli chiedono soldi e lascia intendere che non da loro soldi per beneficenza. Favori, quindi, magari per finanziare campagne elettorali.
Sugli immobili da lui affittati alla politica, Scarpellini non si spiega alcune cose: “Se volevano la proprietà degli immobili, con questo denaro che mi hanno dato, circa 369 milioni di euro per le locazioni, un paio li potevano acquistare. Avevano una opzione, perché non l’hanno sfruttata? Se mi chiamano, vendo di corsa. Anzi, ci metto pure un fiocco su, per me questa storia è diventata una rogna”.
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