7 Ott 2013
SENATO, ECCO GLI STIPENDI DEI FORTUNATI DIPENDENTI
ROMA (RIVER FLASH) — Ottomila euro lordi al mese per quindici mensilità. È la pensione spettante ad un commesso del Senato che recentemente ha deciso di lasciare il lavoro. All’età di 52 anni. L’ultimo protagonista di un inarrestabile e costosissimo esodo. Leggendo il bilancio di previsione si scopre che negli ultimi anni i costi per pagare le pensioni sono letteralmente esplosi.
Fra il 2009 e il 2011 sono passati da 77,8 a quasi 90 milioni, con un aumento del 14,3%. Ma se si escludono le pensioni di reversibilità, quelle cioè pagate ai superstiti, la progressione è stata ancora più violenta: +15,6%. Dieci milioni e 800 mila euro in più. Fino all’anno scorso la spesa per le sole pensioni “dirette” ha sfiorato gli 80 milioni. Esattamente 79 milioni e 950 mila euro. Cifra che divisa per 598 dipendenti pensionati fa, 133.695 euro ciascuno. Vale a dire, quindici volte e mezzo l’importo di una pensione media dell’Inps. Inoltre, dettaglio non trascurabile, le pensioni del Senato seguono la dinamica degli stipendi di palazzo Madama.
Andando sul sito del Senato (www.senato.it) alla voce “Retribuzione iniziale netta onnicomprensiva del personale dipendente del Senato (suddiviso per carriere) al gennaio 2011” troviamo: consigliere parlamentare 3.268 euro, stenografo 2.647, segretario parlamentare 2.298, coadiutore 1.970 e assistente 1.668.
Più di recente però il quotidiano il Giornale ha pubblicato un documento riservato del Senato e datato fine 2012 che riporta gli stipendi dei dipendenti di Palazzo Madama, che contano 15 mensilità, specificando meglio la qualifica e soprattutto raccontando anche delle baby pensioni d’oro dei dipendenti del Senato, che sono praticamente allineate con quelle di sceicchi e sovrani.
Al grado più basso, nella “fascia di assistenza tecnico-operativa”, ci sono i commessi, o i famosi barbieri. Appena assunti hanno uno stipendio lordo di 2.482 euro al Senato, ma dopo soltanto 12 mesi, per contratto, scattano rispettivamente a 2.659 euro, crisi o non crisi. Con 40 anni di anzianità l’ultimo stipendio dell’usciere è di 10.477 euro lordi mensili (aumentato del 400% rispetto inizio carriera), che moltiplicati per 15 mesi fanno 157.500 euro all’anno, come un dirigente di una grossa azienda.
La fascia successiva, quella della “assistenza amministrativa”, parte 3.048 euro al mese e arriva a 12.627 euro. Poi ci sono i funzionari, che partono da 3.700 come neoassunti e finiscono a 17mila euro, fino ai dirigenti, che progrediscono da 5.593 a 27.885 euro mensili.