12 Feb 2015
SE HAI DUE MINUTI…..
AG.RF 12.02.2015 (ore 00:05)
(riverflash) – Che fine ha fatto l’Uomo Ragno? Se ne sta sulla banchina, mestamente appoggiato al cartello degli orari ferroviari. Lo riconosco nonostante i trent’anni passati. Ha l’aria trasandata, la giacca troppo larga, i pantaloni cadenti, ma stretti sulla pancia gonfia. I capelli della stessa lunghezza della barba incolta. Non troppo lunghi come capelli, ma abbastanza come barba. Mastica un chewingum a bocca aperta e lo tormenta poi con le mani ricacciandolo in bocca avidamente. Si porta dalla nascita un gioco di assonanza tra nome e cognome che dev’essere sembrato divertente ai suoi genitori, ma che di certo lo ha segnato da bambino. E bambini lo siamo stati assieme, forse lui poco più grande. Giocavamo in gruppo nelle stesse strade del quartiere, ma lui era “uno strano”, un po’ al margine. Con ragnatele disegnate sulle mani, sosteneva di essere l’uomo ragno con convinzione tale da uscire dalla sfera del gioco e suscitare lo scherno di noi compagni. Lo si metteva a dura prova chiedendogli dettagli sulle ragnatele, soprattutto quando aveva le mani pulite, ma lui aveva sempre una risposta. E forse era quella coerenza, quel non mollare mai il suo personaggio a suscitarmi un senso di rispetto. Non mi sono mai chiesta che fine avesse fatto, non l’ho mai cercato, nemmeno ho chiesto di lui.
Sul treno lui mi passa accanto e glielo leggo in faccia che mi riconosce. Non si ferma, non saluta, io nemmeno. Forse è imbarazzo il mio, forse pudore: è difficile guardare nudo un supereroe.
Fonte: pendolante.wordpress.com