AG.RF.(MP).03.12.2014
“riverflash” – Si è svolto ieri a Grosseto, il primo interrogatorio in aula per il comandante della Concordia, Francesco Schettino, per il quale la procura è intenzionata a chiedere 20 anni di carcere, in quanto responsabile del naufragio della Concordia. “Non pensavo che fossimo così vicino all’isola”, è stata la prima difesa del comandante, “l’avvicinamento all’isola favorisce l’aspetto commerciale” anche per questo venne deciso di accostare la Concordia all’isola del Giglio. Sono state queste le prime due risposte date al pm. Inoltre egli ha anche ricordato che i contatti con il comandante in pensione Mario Palombo, che spesso soggiorna sull’isola, e la richiesta del maitre Antonello Tievoli lo indussero a decidere per l’avvicinamento al Giglio: “Con l’avvicinamento, ritenevo di fare un piacere a Tievoli, omaggiare l’isola e Palombo e dare un valore aggiunto all’aspetto commerciale della crociera. In precedenza, già un paio di volte avevo fatto un passaggio ravvicinato al Giglio”. Schettino ha poi cercato di mettere in luce errori e omissioni degli ufficiali in plancia durante la manovra di avvicinamento al Giglio, spiegando in questo modo: “siamo dei kamikaze, o avevano tutti paura di parlare, o un ufficiale mi ha detto una bugia e la carta nautica era sbagliata. Oppure avevamo preso un sottomarino”, ha aggiunto, riferendosi al fatto che i suoi ufficiali in plancia non gli segnalarono che la nave stava andando sugli scogli. Durante l’interrogatori, c’è stata una proiezione di schermate sulla rotta e anche una registrazione audio tratta dalla scatola nera, con le frasi intercettate in plancia di comando.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..