AG.RF.(MP).26.01.2016
“riverflash” – Si è svolta ad Amsterdam la riunione dei ministri dell’interno europei i quali hanno sollecitato la commissione Ue, per l’attivazione dell’Art.26 del codice di Schengem. Cosa prevede l’articolo? La possibilità per uno o più Stati membri di estendere i controlli alle frontiere interne, fino a due anni. E quindi, in base a quanto previsto dal regolamento, la Commissione potrà concedere ai paesi che lo chiedono (Austria e Germania sono quelli in cui i controlli temporanei alle frontiere scadranno nel prossimo mese di maggio) proroghe condizionate di sei mesi ciascuna fino a un massimo di 2 anni. Tutto ciò, per ovviare al caos creatosi in Europa con l’afflusso continuo di immigrati, mentre gli Stati di Schengen chiedono l’introduzione di un tetto per coloro che richiedono asilo in Austria. “Schengen è salva, ma per la collega tedesca sta per saltare.. “ L’Europa si trova davanti a un bivio e deve decidere se andare avanti o restare indietro, ha aggiunto il ministro dell’Interno”. E la posizione dell’Italia in tema migrazione, è chiara: il Paese è contro “lo sgretolamento dell’Europa, che deriverebbe dalla riduzione dello spazio Schengen. “Siamo dell’idea che l’Europa debba rimanere stabile, rafforzando i controlli alle frontiere esterne per salvaguardare il diritto a una libera circolazione sicura”, e ancora: “Se vogliamo evitare che Schengen si sciolga bisogna agire molto velocemente e con mano ferma”, ha dichiarato invece il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve, che nel corso della riunione ha lanciato la proposta di creare una task force per individuare i passaporti iracheni e siriani falsi. Il “tema scottante”, sta dividendo i Paesi del Nord e quelli del Sud all’interno dell’Ue. Da un lato c’è l’ipotesi di “isolare” la Grecia, sospendendo la sua partecipazione all’area Schengen, in ragione della sua incapacità nel blindare le sue frontiere con la Turchia, dall’altro, l’intenzione di alcuni Paesi, Germania in testa, di chiedere un prolungamento della reintroduzione dei controlli ad alcune frontiere interne alla zona di libera circolazione. “Noi eserciteremo pressione sulla Grecia affinché faccia i suoi compiti”, ha dichiarato il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere, “vedremo a quali risultati si arriverà nelle prossime settimane. Vogliamo mantenere Schengen. Vogliamo soluzioni comuni europee, ma il tempo stringe”. E immediata è stata la risposta del governo greco che ha chiesto di “interrompere questo botta e risposta di accuse” che le vengono rivolte, ed invoca la piena attuazione delle misure europee.
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