AG.RF.(Claudio Peretti).12.08.2015
“riverflash” – La cosa è molto semplice e funziona così: si parte dalla Libia, ci si mette sopra qualsiasi bagnarola, anche senza vele e senza motore. Poi, con un telefono satellitare, si chiama la nostra guardia costiera o la capitaneria di porto, ad esempio digitando il 1530. Ecco che si mette in moto il nostro sistema dei soccorsi, prelevando i naufraghi anche direttamente sulla costa libica e portandoli qui in Italia. Ormai lo sanno tutti nel mondo. Abbiamo chiesto aiuto all’Europa e gli altri paesi europei ci mandano le loro unità navali per aiutarci a portare in Italia tutti quelli che chiedono aiuto.. e noi ci riempiamo di clandestini….
Questo modo di agire è pubblicizzato e documentato da tutte le televisioni del mondo, per cui tutti i poveracci sanno che questo è il paese della cuccagna, sanno che basta sedersi su una barca e lanciare un segnale di soccorso per essere prelevati e portati in Italia, dove poi si sarà lavati, vestiti, nutriti e alloggiati in hotel a spese dello stato (usando i soldi delle tasse requisiti agli italiani).
Mi pare che la situazione sia proprio questa, senza ombra di dubbio, per cui la cosa continuerà fino a quando potremo permettercelo, ossia fino a quando la marina avrà gasolio per le navi e stipendi per i marinai, fino a quando lo stato potrà pagare alberghi ed affitti per ospitare i clandestini, fino a quando questi saranno così tanti che la gente, il popolo italiano non ne avrà abbastanza e comincerà a ribellarsi a questa politica dell’accoglienza ad ogni costo.
E poi ci si mette anche la chiesa a tacciare di cattiveria chi rifiuta di accogliere i clandestini: ma perché non li accolgono loro? E’ facile chiedere agli altri di essere buoni cristiani, i primi devono essere loro a dare il buon esempio! Sono pieni di conventi semideserti in Italia, perché non li mettono a disposizione di questa forzata accoglienza?
C’è da chiedersi se qualcuno, qualche governante, qualche politico, ha pensato ai numeri, se qualcuno riesce a vedere un po’ più in là del proprio naso. Quanti ne arriveranno? Quanti sono i poveracci dell’Africa e del medio oriente che arriveranno in Italia? Quanto ci costano?
Vediamo di fare un po’ di conti.
In base al bando SPRAR (Sistema di protezione e accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo), le spese di gestione per migrante, valutate in media intorno ai 35 euro pro capite al giorno, possono subire variazioni da regione a regione, secondo il costo della vita del posto e l’affitto delle strutture. Questi soldi però, dai 35 ai 40 euro al giorno, non finiscono in tasca agli ospiti dei centri ma vengono dati alle cooperative, di cui i comuni si avvalgono per la gestione dell’accoglienza. Quindi, oltre ai costi di impiego delle nostre navi della marina, valutabili intorno ai 4 milioni di Euro al mese (Mare Nostrum ce ne costava oltre 9), si aggiungono quelli dell’accoglienza, pari, ad oggi, a 120.000 profughi (l’ha detto ieri il TG1) per 35€ al giorno, ossia 126.000.000 €/mese, per un totale di oltre 130 milioni di euro al mese. Siccome però, grazie al nostro pubblicizzare al mondo questa “cristiana accoglienza” i migranti aumenteranno in maniera esponenziale ed i costi, sia economici che sociali, saranno presto insostenibili.
La domanda da fare è semplice: qualche politico, qualche governante, ha fatto un po’ di conti? Si parla di centinaia di milioni del continente africano pronti a fasi “salvare” da noi Italiani… ma non sarebbe meglio andare là a sistemare le cose? Forse ci costerebbe meno e faremo più bene a loro. In fondo, come ho scritto già tante volte, se cercano di scappare da noi, vuol dire che non facciamo loro così schifo, che il nostro sistema di governo, con tutte le pecche che ha, va meglio del loro.
Allora, per sistemare le cose là, ci si deve andare e, siccome i governanti locali non accetteranno tanto volentieri questo fatto, si devono rovesciare, ma poi non si deve scappare come abbiamo fatto con la Libia e con l’IRAQ: si deve rimanere e fare funzionare il sistema. Come si chiama questo? E’ inutile che facciamo gli ipocriti moralisti, si chiama colonialismo…
D’accordo, è una brutta cosa, ma c’è un’altra soluzione?
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..