di Francesco Angellotti (AG.RF 10.03.2015) ore 16:38
(riverflash) – La Forza dell’Universalità della Musica, è un dato importante che si trasmette come messaggio umano a tutto il Mondo. Non c’è Nazione, non c’è Confine, non c’è Contrapposizione; ovviamente c’è Genere, Corrente, Estrazione… ma niente toglie che tutto si ritrovi sotto la stessa matrice, ovvero la Musica; quindi possono essere eseguite opere classiche su musica scozzese, composte da Haydn e Beethoven come abbiamo scritto poco fa su questa testata, e possono essere uniti anche generi musicali molto più arrangiati, alla “come viene”, di cui abbiamo parlato sempre su River Flash ma non ricordiamo il pezzo, che traeva dal concerto scadente il suo lato positivo.
Speriamo di trovare condivisione di questa impostazione anche nel maestro Antonio Pappano, dal 2005 Direttore dell’Accademia Musicale di Santa Cecilia, lungo via della Conciliazione, all’ombra der Cuppolone.
Infatti il maestro è nato un anno dopo di me a Epping, nella contea di Essex; il padre cuoco e la madre segretaria e donna delle pulizie, erano ambedue appassionati di musica, quindi per Tony (in England si dice: Tony) è stato spontaneo addentrarsi nel ramo e nell’ambiente musicale, per quanto non subito ha conosciuto il tema “classico”. Però anche presto ha imparato a suonare il pianoforte, ed è stato molto apprezzato anche a Bridgeport, negli USA, ove si era trasferito con tutta la famiglia; importante l’apprendimento dei Testi Sacri, che suonava durante le messe domenicali, oltre ad un arricchimento del gusto acquisito con musiche d’intrattenimento in cocktail lounge. La svolta avviene quando viene chiamato per svolgere la preparazione del gruppo canoro dell’Opera di Bridgeport, ed iniziano così le trasferte in vari teatri. Molti sono i posti del Mondo in cui si esprime come Direttore, avendo cura del Coro e poi dell’Orchestra.
Per cui Antonio, che non si è mai fatto mancare l’Italia sopratutto nei momenti di pausa, ha anche diretto sinfonie ed opere con Grandi Orchestre in cui interpretavano ottimi musicisti, che hanno accompagnato cantanti d’ottima levatura. Si espande la caratteristica di Pappano, cercando e riunendo le varie formule ed i tanti atteggiamenti musicali, nell’ espressione della sua interpretazione, molto personale ed eseguita sempre con molta partecipazione.
La sua estroversia personale, il suo atteggiamento molto determinato ed impulsivo, lo hanno messo in mostra nell’ambiente classico italiano, che improvvisamente si è trovato spiazzato, non avendo sostituzione per un ruolo primario, come il direttore di Santa Cecilia. E’ da tener presente che ultimamente era stato nominato dal 1983 all’ 87 Giuseppe Sinopoli, a cui era succeduto fino al 1992 Uto Ughi: e questo era il valore. Già nel 1997 fino al cambio con Pappano, era stato nominato Myung – Whin Chung, bravissimo pianista natio della Corea. Ci sarebbero stati personaggi, indubbiamente, d’alto valore, che avrebbero fatto Alta Scuola a tutti gli Aderenti dell’Accademia: ne tiriamo fuori uno, morto recentemente, ma che si elevava veramente al massimo come interprete, esecutore, insegnante; e importante e ad altissimo livello è stata la sua scuola, che riusciva a partire anche dal suono dello schiocco delle dita, per arrivare ad interpretazioni magnifiche, insegnate con Arte, perché umilmente: Salvatore Accardo. Ne abbiamo detto uno, a caso; era veramente un Grande, ma ce ne sarebbero stati anche altri;. però nessuno conciliava, per motivi diversi, con il Ruolo che si chiedeva d’interpretare.
Invece Antonio Pappano, certo non concedendosi attimo di requie, si divide tra l’America che lo ha lanciato, l’Inghilterra ove ha la residenza, e Roma, ove è il Direttore dell’Accademia di Santa Cecilia. Sarà senz’altro ottima occasione per imparare la differenza tra andare a tempo seguendo il ritmo, e impostare “i tempi” dell’Orchestra, che segue il Direttore negli attacchi.
PS Spero di non essere giudicato presuntuoso nel aver dato giudizi in materia di Musica Classica, ambiente nel quale riconosco di non essere Nessuno; ed infatti non so suonare alcun strumento. Sono, solamente, pro nipote di Bernardino Molinari, direttore dell’Accademia di Santa Cecilia dal 1912 al 1944. Chiedo scusa se ciò mi ha trasmesso un bagaglio… che non basta.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..