AG.RF.(MP).29.06.2014
“riverflash” – La regione Lazio ha sbloccato 30mln di investimenti, fermi da anni, per potenziare gli spazi di didattica e ricerca della seconda facoltà di medicina della “Sapienza” e ampliare gli spazi assistenziali dell’ospedale S. Andrea. Sono passati 8 anni e finalmente ora il presidente della regione, Nicola Zingaretti, ha potuto firmare un protocollo con la “Sapienza” e l’Azienda ospedaliera S. Andrea, che permette di avviare e completare un percorso atteso da anni e “liberare” le ingenti risorse – circa 12 milioni di euro – che derivano da uno stanziamento del Ministero delle Università (Miur) e di 17 milioni che derivano dal Ministero della Salute. Ma cosa stabilisce il protocollo? Con la firma, la Regione Lazio autorizza l’azienda universitaria S. Andrea a cedere alla “Sapienza” per un importo stabilito dall’Agenzia del Demanio, un terreno adiacente all’ospedale dove l’Università realizzerà un edificio di oltre 6828 metri quadri per ospitare in modo adeguato tutte le attività di didattica e ricerca attualmente allocate in spazi inadeguati presso l’azienda ospedaliera. Il finanziamento disponibile per questo primo intervento è di 12 milioni. La realizzazione della palazzina produrrà dunque la disponibilità di grandi spazi all’interno del perimetro dell’ospedale attualmente occupati per le lezioni, e contestualmente la demolizione delle aule magne. Le superfici così ricavate saranno utilizzate per un ampliamento degli spazi ospedalieri dedicati all’assistenza. Questa fase del progetto di potenziamento complessivo del S. Andrea può contare su un fondo di 17 milioni di euro. L’operazione comporterà un risparmio sugli affitti passivi di circa 500mila euro.“La firma di questa intesa è di estrema importanza – ha spiegato il presidente Zingaretti – perché porta importanti e positivi, elementi di cambiamento: sblocca risorse e permette di creare lavoro, produce un risparmio sugli affitti passivi, risponde alle esigenze degli studenti di avere spazi adeguati per lezioni e ricerca, crea più spazi per l’assistenza ai pazienti. Rimane difficile comprendere come e perché tutte queste risorse siano rimaste bloccate per 8 lunghi anni: “ora però abbiamo voltato pagina”, ha dichiarato il presidente.
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